Il calcio dilettantistico è l’ultimo baluardo della poetica, del sogno, dell’immaginazione, del talento puro, del sano agonismo domenicale al riparo da contaminazioni da pay tv e maestosi palcoscenici.
A Vico del Gargano, forti di una lunga e onorevole tradizione, un gruppo di audaci ha voluto riprovarci partendo dalla Terza categoria, il primo banco di prova per giovani calciatori alle prime esperienze con tornei federali.
I vivai sono sempre più merce rara e i «promettenti» scarseggiano anno dopo anno. La carenza di strutture sportive degne di questo nome, campi sintetici capaci di resistere alle latitudini garganiche più unici che rari, la mancanza di una programmazione che unisca le discipline a quel fattore umanizzante e socializzante chiamato società sportiva, ha fatto il resto.
Nonostante le avversità, ma forti di un supporto economico lodevole da parte di privati e aziende, è nata una nuova società: Real Vico. iscrizione al campionato, primi allenamenti e «pronti via».
«Le prime partite non sono state eccezionali, anzi», commenta Raffaele Marcantonio, consigliere saggio e fidato, «ma poi strada facendo abbiamo affiancato al giovane gruppo l’esperto Francesco Di Milo e altri tre nuovi calciatori. I risultati si sono subito visti. Tre vittorie consecutive e tanta euforia, tipica dell’età».
Soddisfatto anche il presidente, che gestisce il distributore di carburanti in piazza S. Francesco, Francesco Colafrancesco, che commenta così i primi mesi di impegno: «Non pensavo di vivere un’esperienza simile, stimolante e piena di sorprese ogni domenica. Devo ringraziare il mio gruppo con a capo il mister Titino del Conte, il direttore generale Fulvio Laganella, il direttore sportivo Rocco Angelicchio, il mio vice Antonio Fontana e Giuseppe Fania per la comunicazione social» e poi aggiunge: «Il fattore campo ci penalizza un po’, perché giocando a Ischitella, la domenica c’è poco pubblico che spinge i ragazzi, anche se nelle ultime due partite abbiamo registrato piu affluenza. Non vediamo l’ora che venga completato il nostro “Monte Tabor”, storico campo sportivo che da quello che ci dicono, assumerà le vesti di un vero stadio. Speriamo bene».
Il presidente Colafrancesco aspetta il nuovo tappeto verde, ma ricorda anche che questo gruppo è nato «per dare un’opportunità ai giovani, distraendoli da percorsi diversi o pericolosi. Siamo un gruppo che non vuole fare business, ma vuole divertirsi e far divertire i nostri e vostri figli, per questo non mi stancherò di ringraziare tutti gli sponsor che stanno alimentando una passione e un impegno notevole», poi il patron della squadra conclude: «Ti ringrazio per questa chiacchierata e vorrei concludere partecipando a tutti il nostro sogno: coinvolgere sempre più gente e avere allo stadio tanto pubblico a sostenere la squadra».