«Tutti al “San Nicola” per difendere la B». Tifosi al fianco del Bari

Alle 20:30 gara di andata dei playout contro la Ternana. Sul futuro dura presa di posizione del Centro Coordinamento La Bari Siamo Noi: «Senza un vero cambio di passo e programmi ambiziosi addio abbonamenti e inviteremo gli imprenditori locali a non investire più nella società dei De Laurentiis».

«Tutti al San Nicola per difendere la categoria». È un “urlo di battaglia” unanime quello dei tifosi del Bari, pronti a schierarsi in massa al fianco della squadra biancorossa, con l’unico intento di sostenere capitan Di Cesare e compagni in vista della delicatissima sfida playout di andata contro la Ternana. La priorità è dunque la salvezza. “Processi” e bilanci, secondo i supporter vengono, per il momento, rimandati al termine dei prossimi 180 minuti.

Verso il record. Alle 10 di ieri ha preso il via la prevendita libera dei biglietti validi per assicurarsi un posto della gara di andata dello spareggio salvezza contro gli umbri, in programma domani sera alle 20:30. Sin dalla mattinata si sono registrate code ai botteghini. Immagini inedite per la stagione in corso, che testimoniano soprattutto la fede e l’amore incondizionato dei supporter biancorossi. In totale, considerando anche i tagliandi acquistati in prelazione dai possessori della SSC Bari fan card, sono oltre 20mila i ticket già staccati. L’obiettivo è raggiungere e superare quota 30-35mila, ma è possibile, come accaduto spesso in situazioni simili, che la voglia di Bari crei un effetto “virale” capace di innescare un vero e proprio boom di presenze.

La parola ai tifosi. «Cresce l’attesa per una partita che vale un’intera stagione», spiega Aurelio Remini, admin dei canali social del seguitissimo forum di tifosi Solobari.it. «È necessario vincere, cercando di mettere un’ipoteca anche sulla gara di ritorno che, probabilmente, vedrà la squadra scendere in campo senza il supporto dei propri tifosi. Non è il momento di fare processi; i responsabili sono noti da tempo e anche se, come mi auguro, si raggiungesse la salvezza, resterebbe una stagione disastrosa. Tuttavia, possiamo tentare di evitare che diventi sportivamente drammatica, salvando la categoria».

Per Remini la sfida di domani sera sarà di tutt’altro tenore rispetto all’ultima gara vinta contro il Brescia: «Nonostante le scarse motivazioni delle “rondinelle” la gara ha lasciato dei segnali positivi, dopo mesi di assenza, a partire dal centrocampo. Speriamo che venga finalmente sfatato il tabù del post-season. L’augurio è che, mentre lo scorso anno, in una stagione perfetta, il finale è stato un thriller, stavolta l’epilogo possa premiare questa piazza che davvero ne ha vissute fin troppe».

Massimo Carlucci, pres. Bari Club Beppe Sciannimanico. «Allo stadio bisogna andarci, per passione e perché la squadra non si abbandona. Bisogna assolutamente mantenere la categoria. Finire nell’inferno della Serie C rappresenterebbe la morte del calcio a Bari. Un’eventuale retrocessione sarebbe molto più grave di tutte le precedenti. Alla fine della stagione, qualunque ne sia l’esito, si tireranno le somme. Come Centro Coordinamento Bari Club abbiamo deciso di verificare quali saranno gli scenari riguardanti la società e la campagna acquisti. Se le cose non cambieranno in maniera radicale l’ipotesi è di non sottoscrivere gli abbonamenti e di non andare allo stadio nel prossimo campionato». Sono 32 i club italiani ed esteri affiliati al Centro coordinamento, con 5.600 iscritti, dei quali 2.500 abbonati, che dunque potrebbero non rinnovare le proprie tessere.

Franco Spagnuolo, pres. Centro Coordinamento Bari Club “La Bari Siamo Noi”. «Non andare al S. Nicola sarebbe un harakiri. Allo stadio, per il momento, si va, anche per non nutrire il rimpianto di non aver dato il nostro grande apporto alla squadra. Dobbiamo fare il nostro dovere di tifosi fino al 90’. Dopodiché silenzio o pernacchie. Mi auguro che non ci sia contestazione, ma solo silenzio. Il coro “che bello è” ora non esiste. Si va a soffrire, ad incitare, sperando di portare a casa un risultato positivo in vista della gara di ritorno. Tuttavia non sarà una giornata di festa, ma di passione, in senso pasquale. La cosa più importante è che si conservi la categoria».

La presa di posizione sul futuro. «Spero sia ancora Serie B e mi auguro che quella di domani sia l’ultima volta che gli attuali proprietari, dirigenti e calciatori del Bari, mettano piede allo stadio», l’affondo di Spagnuolo. «Non c’è nessuno da salvare. A stagione conclusa rivolgeremo un invito agli imprenditori locali affinché non diano più alcun sostegno economico ai De Laurentiis. Non è una “guerra” contro di loro, ma contro il sistema della multiproprietà. Se poi dovessero decidere di vendere il Napoli e quindi di non trattarci più come una succursale, saremo pronti a rivedere la nostra posizione. Il giocattolo si è rotto dopo le dichiarazioni scellerate rilasciate a febbraio da Aurelio De Laurentiis, quando ha definito il Bari come “una seconda squadra” e una sorta di vivaio del Napoli».

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