Tra Avellino e Taranto finisce pari: uno 0-0 senza emozioni

A distanza di 46 anni esatti, il Taranto pareggia nuovamente ad Avellino e sempre con lo stesso risultato di 0-0. Allora, l’11 dicembre 1977, si giocava in serie B, questa volta in Lega Pro.

I rossoblù collezionano il terzo pareggio in stagione e proseguono il loro ottimo campionato nelle zone alte della classifica. Tuttavia la contemporanea affermazione del Crotone a Monopoli per 3-0 fa perdere una posizione, dalla quinta alla sesta. Poco importa, perché da superare vi era un esame di maturità con una diretta avversaria. Non si potrebbe chiedere di più a una compagine che ha raggiunto i 30 punti in classifica.

Capuano lascia Bifulco in panchina, il che significa 3-5-2 con Kanoute e Cianci in avanti. Sulla mediana Fiorani prende il posto di Zonta, che subentrerà nella ripresa. I biancoverdi, anche loro 3-5-2, spingono molto, trovando sulla strada una difesa attenta e organizzata. Patierno, al 10’, gira pericolosamente di testa in piena area, ma Riggio sporca il tentativo. Poco dopo Kanoute osa dalla distanza senza impensierire Ghidotti, che invece al 26’ deve intervenire sulla violenta soluzione centrale di Romano. Il solo brivido corso lungo la schiena di Capuano giunge al 42’. E cioè quando Cancellotti se ne va sulla destra e mette la palla in area per Tito, che si coordina di sinistro: la botta terminerebbe ampiamente a lato se Patierno non si tuffasse per deviare a rete, ma Vannucchi vola e salva lo 0-0. L’azione prosegue e un pericoloso tiro-cross viene intercettato quasi sulla linea da Ferrara.

Nella ripresa ci vuole un po’ per vedere qualche azione degna di nota. Al 23’ Gori anticipa Antonini, ma manca lo specchio, mentre al 25’ proprio il difensore italo-brasiliano va con il destro a pochi metri da Ghidotti, provvidenzialmente protetto da Cionek. Giallo al 4’ di recupero: Ferrara parte in contropiede e verticalizza sulla sinistra per Bifulco, il neo entrato sterza e apre a destra verso Fabbro solo in aerea, ma l’arbitro blocca tutto. Non c’è un fuorigioco, probabilmente è punito un involontario tocco di mano di Ferrara, ma fischiarlo 30 secondi dopo appare una decisione scriteriata.

Capuano, ai microfoni del media partner, elogia il collettivo: «Giocare ad Avellino non era facile, ma resta l’amaro in bocca per qualcosa che non si capisce. Non lo sa nemmeno l’arbitro perché abbia interrotto l’azione che vedeva Fabbro davanti a Ghidotti. Qualcuno – dichiara il tecnico del Taranto – si aspettava che facessimo barricate, invece no. Siamo stati bravi nei cambi sia quando ho messo Fabbro per avere profondità, perdendo in centimetri, sia quando abbiamo coperto Ermellino. Inoltre non abbiamo concesso spunti di squadra, se non giocate individuali. Torniamo a casa sapendo di essere un ottimo gruppo e ora mi aspetto che venerdì, con il Latina, lo Iacovone diventi una bolgia».

IL TABELLINO

AVELLINO-TARANTO: 0-0

AVELLINO (3-5-2): Ghidotti; Cancellotti, Rigione, Cionek; Ricciardi (39’ st Sannipoli), Armellino, Palmiero (36’ st Dell’Oglio), D’Angelo (26’ st Casarini), Tito (36’ st Falbo); Patierno (39’ st Marconi), Gori. A disp.: Pane, A. Pezzella, Benedetti Maisto, S. Pezzella, Fusco, Nosegbe-Susko. All.: Pazienza

TARANTO (3-5-2): Vannucchi; Luciani, Antonini, Riggio; Panico (1’ st Mastromonaco), Fiorani (12’ st Zonta) Calvano, Romano, Ferrara; Kanoute (40’ st Bifulco), Cianci (23’ st Fabbro). A disp.: Loliva, Costantino, Samele, Bifulco, Enrici, Kondaj, Papaserio, Capone, Orlando. All.: Capuano.

ARBITRO: De Angeli di Milano.

AMMONITI: Armellino, Tito, Cancellotti, Ricciardi (A), Riggio, Mastromonaco (T).

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