Il campionato è fermo per gli impegni delle nazionali, ma il Bari, reduce dalla sconfitta in trasferta contro la Ternana, continua a prepararsi per il ritorno in campo di sabato 1° primo aprile quando ospiterà il Benevento, oltre che all’infuocato rush finale con l’obiettivo promozione ben impresso in mente. Abbiamo parlato di ciò che attende i Galletti da qui al 19 maggio con Totò Lopez, indimenticato regista del Bari che a metà degli anni ‘80 coi biancorossi fu protagonista di due promozioni consecutive dalla C alla A, e ben conosce le delicate dinamiche del finale di stagione.
Come giudica il campionato del Bari fino ad ora? Crede che la pausa sia utile per ritrovare energie o dopo una sconfitta come quella con la Ternana sarebbe stato meglio tornare subito in campo?
«Il campionato del Bari finora è stato ottimo, non so quanti ci sperassero a inizio stagione. Sono quarti a un punto dal Sudtirol e a 6 dal Genoa. Per me è il giudizio è positivo, soltanto le ultime due partite non mi sono piaciute. Non avevo mai visto il Bari deporre le armi. Contro il Frosinone, con tutta quella gente allo stadio ha fatto bene solo i primi 10 minuti, poi ha giocato di rimessa. Ai miei tempi giocare in casa in maniera così remissiva avrebbe fatto storcere il naso. Quella folla deve far scattare qualcosa nei giocatori. Quando eravamo nel tunnel dello Stadio Della Vittoria guardavamo gli avversari che tremavano. Speravo che la gara col Frosinone, nonostante il buon punto, fosse un episodio, invece a Terni è stata una partita fotocopia. La sosta in tal senso è benedetta, l’allenatore e i giocatori avranno avuto modo di riposare, confrontarsi e trovare soluzioni».
Crede che la squadra possa lottare fino alla fine per la promozione diretta?
«Matematicamente è ancora possibile, il Genoa però ha una marcia in più, è ben strutturato, il Bari è solo al primo anno di B. Non dovesse riuscire ad arrivare secondo deve blindare a tutti i costi il terzo o quarto posto, perché vuol dire giocare una partita in meno ai playoff. Le ultime 8 partite vanno affrontate come fossero finali. La promozione diretta è possibile se riesce a sfruttare eventuali passaggi a vuoto del Genoa: 6 punti non sono tanti ma sono un buon margine. Sarebbe bello arrivare a 1-2 punti con l’ultima partita da giocare in casa loro».
Cosa può aver determinato la flessione delle ultime due partite?
«Stanchezza e assenze possono aver inciso, ma mi sorprende che il tecnico non sia riuscito a trovare la quadra per le partite in casa, infatti la sua filosofia di gioco si sposa di più con le partite in trasferta. Non mi piace vedere Cheddira che viene a prendersi la palla indietro. A Terni poi, hanno pesato tanto le squalifiche di Di Cesare e Maiello. La squadra però ha carattere, altrimenti non avrebbe fatto questo cammino. Alla ripresa rivedremo il vero Bari».
Che idea si è fatto dei calciatori acquistati a gennaio? Chi l’ha colpita in particolare?
«Sono tutti giocatori funzionali. Polito è bravo, ne ho apprezzato il lavoro già dalla C. Sa gestire i momenti critici, sa farsi rispettare e ha vinto il campionato. In due anni ha fatto buone cose con l’aiuto della società».
In attacco l’unico ad avere continuità è stato Cheddira, i partner del marocchino, invece, sono quasi sempre cambiati. Su chi dovrebbe puntare Mignani nel finale di stagione?
«Cheddira ha fatto tanto ma non ci si può aspettare che segni sempre. Davanti qualcuno è venuto meno, penso a Scheidler per cui purtroppo finora non è stata una buona annata. Con qualche gol in più da parte sua la classifica sarebbe diversa. Nel calcio moderno serve più di un attaccante che faccia gol. Oltre al bomber, che ai miei tempi era Bivi, serve un altro calciatore da 8-9 gol. Antenucci fa parte della vecchia guarda, il suo ruolo è chiaro, deve aiutare all’occorrenza, ma la gestione degli altri mi ha convinto poco, serve più continuità. Esposito è arrivato e ha fatto due gol, ha qualità. Perché non ha più giocato? In questo modo il morale non si alza, Mignani deve fare delle scelte».
Alla ripresa del campionato il Bari ritroverà Folorunsho. Quanto è mancato e che peso specifico può avere nel finale di campionato?
«Senza Folorunsho si è perso tanto, è un giocatore troppo importante per l’attacco e il centrocampo, si fa sentire. Con lui il Bari è al top».