Sui social si moltiplicano bilanci e saluti dei giocatori del Taranto alle prese con emozioni forti, vissute dopo l’eliminazione a opera del Vicenza. La squadra ha avuto qualche giorno di riposo e allora è più facile pensare a come esprimerle. Il centrocampista Loris Zonta, ad esempio, ha manifestato tutto il suo orgoglio: «Sei stata una tappa della vita che resterà sempre impressa nel mio cuore e in quello della mia famiglia. Indossare la maglia rossoblù – afferma il centrocampista – è stato un privilegio. Esultare e cantare sotto la Nord è stata un’emozione indelebile. Abbiamo concluso il campionato al secondo posto, probabilmente nessuno se lo sarebbe aspettato a settembre. Resta il rammarico dei 4 punti di penalizzazione. Nessuno potrà mai sapere se senza ci sarebbe stato un epilogo diverso».
L’esterno offensivo Alfredo Bifulco sottolinea il diffuso senso di famiglia presente nello spogliatoio: «Sognavo un finale diverso, ma è stata un’annata incredibile. Rivedere l’entusiasmo di una città intera – dichiara l’ex Padova – è stato ciò che ci ha spinto a dare ogni giorno qualcosa in più nonostante le difficoltà. Porterò tutto dentro di me, ma soprattutto rimarranno gli uomini, gli amici e i compagni, calciatori con cui ho condiviso queste emozioni». Ai due si aggiunge Mastromonaco: «Abbiamo superato momenti difficili, tutti assieme e uniti con la stessa forza ogni singolo giorno. Abbiamo gioito insieme – dice il laterale destro della mediana – alle tante vittorie e ci siamo stretti ancora più forte dopo alcune sconfitte. Tutto quello che abbiamo ottenuto è frutto di un gruppo fantastico». Dichiarazioni unite dal filo rosso dell’attaccamento alla piazza che ha risposto presente per quasi tutta l’annata, che sugli spalti ha visto non meno di 4000 presenze allo Iacovone con punte di 10.000 nelle partite casalinghe con Foggia e Juve Stabia, playoff a parte.
Questi sono i giorni più importanti che attendono la società, che deve programmate il futuro. A cominciare dalla scelta dell’allenatore, che nel rispetto del triennale firmato esattamente un anno fa dovrebbe essere Ezio Capuano. L’obiettivo era portare il Taranto in B entro la scadenza del legame, ma le parole del tecnico a fine gare nella sala stampa del Menti lasciano qualche dubbio. La decisione di Capuano sarà fondamentale, perché è principalmente grazie a lui e ai conseguenti risultati della squadra se l’entusiasmo della tifoseria ha raggiunto vette impensabili e sconosciute per anni. Qualunque via prenda, restare a Taranto o meno, alcuni giocatori non faranno parte del progetto rossoblù e sono quelli in prestito e cioè: Miceli, Travaglini, Ladinetti, Valietti, Zonta e Simeri. I sei torneranno nelle società che li ha temporaneamente ceduti, rispettivamente Turris, Cagliari, Catania, Genoa, Vicenza e Bari. Con queste società bisognerà parlare così come con i calciatori per valutarne gli ingaggi.