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Storie di ordinaria meraviglia. «Sono i veri angeli custodi»

Ci sono eroi che aiutano il prossimo senza chiedere nulla in cambio, angeli custodi lontani dai riflettori della popolarità. A loro è andato il riconoscimento “Giorgio Di Ponzio – Diffusori di bellezza 2022”, un omaggio ai tarantini che si sono distinti per umanità e solidarietà. L’iniziativa, voluta dalla famiglia di Giorgio Di Ponzio, un giovane…
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Ci sono eroi che aiutano il prossimo senza chiedere nulla in cambio, angeli custodi lontani dai riflettori della popolarità. A loro è andato il riconoscimento “Giorgio Di Ponzio – Diffusori di bellezza 2022”, un omaggio ai tarantini che si sono distinti per umanità e solidarietà. L’iniziativa, voluta dalla famiglia di Giorgio Di Ponzio, un giovane tarantino strappato alla vita da un terribile male, è giunta alla terza edizione, dalle associazioni Giorgio Forever e Giustizia per Taranto. «I nostri eroi – dice Carla Luccarelli, presidente dell’associazione – vengono segnalati da amici, parenti o conoscenti e sino a un minuto prima della premiazione sono all’oscuro di tutto.

È bello cogliere nei loro occhi l’incredulità e la gioia della sorpresa. Vogliamo fortemente che queste storie siano da esempio per la nostra comunità, affinché possa vivere un presente migliore». Tra i protagonisti, spicca il ventiquattrenne autistico Marco D’Aniello, record italiano assoluto nella categoria Juniores 50 metri stile libero ai campionati nazionali organizzati dalla federazione di sport paralimpici degli intellettivo-relazionali.
L’atleta durante l’adolescenza è stato vittima di bullismo e dell’ignoranza di chi lo giudicava diverso. Poi grazie allo sport «ha saputo riscattarsi, trasformando un’apparente difficoltà in un punto di forza». E ora racconta la sua storia ai ragazzi, durante corsi sportivi e incontri nelle scuole. Il premio l’ha dedicato a sua madre e a Giorgio Di Ponzio, «perché la sua sensibilità e umanità siano d’ispirazione per Taranto».
Il neurologo Donato Fusillo e il pediatra Oronzo Forleo sono stati premiati dalle famiglie dei loro pazienti, perché svolgono il «loro lavoro con serietà, umanità, dedizione e passione». Daniela Perrone è una cuoca volontaria che, durante il lockdown, consegnava i pasti e i doni a domicilio alle persone meno fortunate. Palma D’Onofrio, invece, dopo anni di fama e notorietà per la “Prova del cuoco”, è tornata nella sua Taranto, «perché in una città da cui tutti fuggono, lei vuole investire con coraggio».
La pastry chef Teresa Doria promuove programmi di recupero nelle carceri, dedicati ai ragazzi provenienti dai quartieri difficili. Angelo Cogotzi, che per 38 anni ha lavorato all’ex Ilva come tecnico industriale, oggi si dedica all’agroecologia sperimentale. Ai bambini desiderosi di conoscere il suo lavoro, racconta «il magico mondo» delle api. «Ho iniziato con dieci alveari – spiega – costruiti da me. Ora allevo le api con la top bar, uno strumento che permette di lavorare autonomamente. Amo la natura e mi prodigo affinché venga rispettata».
La storia di amicizia e inclusione, fra il tarantino Michele Bramo e l’arabo Amir Karim, insegna quanto sia sciocco soffermarsi alle apparenze «perché nessun incontro è casuale, ma ogni incontro è fatale». Quest’anno, per la prima volta, è stata premiata una persona scomparsa. Rosaria Rosselli, conosciuta nel panorama dell’attivismo tarantino, era una donna «vera e senza filtri, che amava aiutare il prossimo. Lei c’era sempre per tutti – ha raccontat Stefania Petaro di Giustizia per Taranto – e la sua famiglia ha dovuto combattere contro il male del secolo. Non la dimenticheremo mai».

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