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Sette punti in quattro partite e giocatori ritrovati. Nel Lecce la cura Gotti funziona

È stata una giornata strana quella dell’ultimo week-end in zona rossa. Quasi tutte le squadre impegnate nella lotta a non retrocedere hanno mosso la classifica. E allora se il Lecce ha trovato tre punti preziosi contro l’Empoli in casa le altre non sono rimaste ferme. Una situazione che dai 26 punti del Sassuolo fino ai…

È stata una giornata strana quella dell’ultimo week-end in zona rossa. Quasi tutte le squadre impegnate nella lotta a non retrocedere hanno mosso la classifica. E allora se il Lecce ha trovato tre punti preziosi contro l’Empoli in casa le altre non sono rimaste ferme. Una situazione che dai 26 punti del Sassuolo fino ai 32 del Lecce vede ancora tutto aperto. Sia Gotti che Gendrey, in sala stampa, lo hanno detto chiaramente: «Non è stata la vittoria della salvezza, c’è ancora da fare strada».

Vero è che da quando è arrivato Gotti il Lecce ha decisamente cambiato marcia, tanto da spingere qualcuno a parlare già di “Gottismo”: non solo per il primo posto nella mini-classifica delle piccole in lotta per un posto al sole, ma per tanti altri fattori.

Il dato che più salta agli occhi è il fatto che abbia terminato tre partite su quattro con un clean sheet. Merito di Falcone, sicuramente; ma anche di tutti i componenti della difesa, e della coppia Blin e Ramadani che fanno da scudo davanti al reparto difensivo. Un fattore che ha cambiato notevolmente l’assetto giallorosso oltre che la sua classifica. Soprattutto in un periodo in cui il Lecce ha fatto fatica a trovare la via della porta. E allora, due vittorie di misura per 1-0 e un pareggio a reti inviolate contro la Roma hanno consegnato al Lecce sette punti pesantissimi.

Il secondo fattore è una mini rivoluzione dal punto di vista del modulo. Ad un centrocampo a due si sono aggiunte tre mezze punte che hanno il compito di coadiuvare il centravanti di turno. Non solo. Gotti ha dimostrato di gradire la coesistenza tra Krstovic e Piccoli. E a Sassuolo non è da escludere un loro impiego congiunto. A supporto del centravanti, oltre a Piccoli reinventato mezz’ala sinistra, si sono mossi in tanti: dal terzino Dorgu, impiegato in fase offensiva sia a destra che a sinistra, al mancino Oudin, da Gonzalez che garantisce anche pericolosità sotto porta, a Sansone autore del gol vittoria all’89’ nell’ultima giornata, senza dimenticare Banda quando non ha avuto problemi fisici, Almqvist visto titolare inamovibile sia da D’Aversa che da Gotti, e Pierotti, uomo altruista e decisivo nell’ultimo impegno casalingo.

Otto giocatori, dunque, capaci di contendersi tre ruoli e di essere sempre a disposizione dell’allenatore con serietà e professionalità, come sottolineato dal presidente Sticchi Damiani. In quest’ottica, a rimetterci è stato il tunisino Rafia che non ha trovato mai spazio con il nuovo allenatore veneto. Ma il cambiamento più evidente, anche se in maniera non eclatante, è stato il modo di entrare nella testa dei giocatori. Un modo quasi da psicologo, e non è un caso che sia laureato in Pedagogia, che preferisce la tranquillità alle urla, il ragionamento all’incandescenza.

Intanto la squadra riprende la preparazione proprio a partire dalla giornata di oggi, dopo due giorni di riposo. Si saprà qualcosa di più sulle condizioni di Banda che paga ancora la gara di San Siro. Sono state rese note le modalità per l’acquisto dei biglietti del settore ospiti di Sassuolo-Lecce, e la gara non è sottoposta a tessera del tifoso, per cui è prevista un’invasione giallorossa. La massima capienza del Mapei Stadium, per gli avversari, è di 4.000 postazioni.

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