«Ho voglia di rivalsa e l’ambizione di tornare ad essere il giocatore che sono stato e che so di essere». È il passaggio chiave con il quale Giulio Maggiore ha battezzato, in sede di presentazione ufficiale, la sua nuova esperienza con il Bari.
Il neo centrocampista biancorosso, pienamente cosciente del periodo non particolarmente brillante che da qualche tempo caratterizza la sua carriera, ha deciso di puntare proprio sul capoluogo pugliese per ripartire e provare a ritrovare il calciatore che profumava d’Azzurro.
Una scelta dettata dalle dinamiche imprevedibili del calciomercato. Ma anche la chiusura di un cerchio, aperto il 13 novembre 2016, quando Maggiore fece il suo esordio in Serie B proprio allo stadio San Nicola, contro il Bari.
Tra passato e presente
«La retrocessione con la Salernitana è stata pesante, per come è arrivata e per una serie di motivi che poi ti porti dentro; anche il ritiro estivo non è stato semplice. Sono rimasto lì, ma la testa e la situazione al livello tecnico non erano delle più facili.
In estate è arrivata la chiamata del Pisa; ho ringraziato Inzaghi, ma da spezzino, pensando alla rivalità con il Pisa, ho declinato con dispiacere, per restare in pace con me stesso», ha spiegato il classe ’98, ricostruendo poi la trattativa di gennaio con il Bari.
«Si è sviluppata negli ultimi giorni di mercato, prima della giornata di campionato che ha preceduto la fine della sessione invernale. La Salernitana doveva chiudere delle situazioni. Avevo grande desiderio di venire a Bari. Al procuratore e al direttore (Magalini, ndr) ho dato grande disponibilità.
Volevo arrivare in una piazza che vive di calcio, come Salerno. E poi avevo un bel ricordo di questa città, perché ho fatto il mio esordio con lo Spezia al San Nicola, quando avevo 18 anni».
I primi passi a Bari
Pronti, via, Maggiore è stato immediatamente catapultato in campo da titolare nella gara persa malamente contro la Juve Stabia. Una scelta forzata a causa della contestuale assenza per squalifica della coppia d’oro della mediana Benali-Maita.
«L’esordio non è stato facile, in una partita contro un avversario particolare», ha osservato l’ex Salernitana. «Mi sto allenando con la squadra per la terza settimana, inserendomi nei meccanismi al livello tattico e fisico. Non venivo da mesi facili, ma credo di stare meglio e di poter entrare in condizione per poter fare bene».
Il ruolo
Duttilità è la parola magica di Maggiore, in virtù della sua capacità di poter interpretare i compiti di mediano e di mezzala. «L’approccio con mister Longo è stato positivo, ho parlato con lui sin da subito. Le richieste? Di giocare con la palla e mantenere il possesso.
Posso ricoprire entrambi i ruoli del centrocampo», ha confermato Maggiore, non nascondendo di aver vissuto le sue stagioni migliori giocando da «mezzala d’inserimento, un ruolo che mi piace». La speranza del tecnico piemontese è che il centrocampista genovese possa dare il prima possibile un contributo ad una fase offensiva che fa ancora molta fatica a decollare, come testimonia il pessimo rendimento raccolto dal Bari negli ultimi due mesi (un punto a partita).
«Vedo un gruppo che ha grande voglia di migliorare, consapevole dei limiti dell’ultimo periodo. Bisogna guardare anche il lato positivo: c’è grande ambizione, nessuno intende mollare neanche un centimetro fino alla fine».
Uno stimolo in più
La formula utilizzata nel trasferimento a Bari prevede il diritto di riscatto (fissato a 1,2 milioni) che diventa obbligo in caso di promozione in Serie A. «Sì, è una motivazione in più, ma a prescindere da questo c’è voglia di far vedere il giocatore che sono.
La Serie A è un obiettivo che lavorando quotidianamente si può avvicinare, pur sapendo quanto sia complicato. Per ora voglio vivere questi mesi nel miglior modo possibile. A fine stagione vedremo che cosa accadrà».