Appena 22 reti, media di 1,1 gol a partita. Nessun attaccante vicino alla doppia cifra, decimo attacco della Serie B, alle spalle di Sassuolo (43), Pisa (36), Spezia (29), Cesena (27), Cremonese (26), Modena (25), Catanzaro (24), Brescia (24), Sampdoria (23).
È il bilancio abbastanza in chiaroscuro della capacità offensiva del Bari dopo 20 giornate di campionato. Lo scenario descrive plasticamente quello che può, probabilmente, considerarsi come il principale limite manifestato dalla squadra biancorossa nella prima parte della stagione.
Un ‘vizio’ da non sottovalutare, maturato in un contesto generale fatto invece di numerose virtù, che hanno consentito ai “Galletti” di raggiungere e consolidare la zona playoff.
Freno a mano tirato
L’analogia torna utile per immortalare il rendimento degli uomini che compongono la prima linea. Il miglior marcatore del Bari resta Lasagna, autore di 4 gol in 19 partite. A quota 3, in 20 presenze, c’è Novakovich, che dopo sei gare da titolare ha iniziato dalla panchina gli ultimi due appuntanti del 2024, con Palermo e Spezia.
Ina rete a testa per Sibilli (su calcio di rigore), Favilli e Falletti. Quest’ultimo si è sbloccato proprio nella gara contro i liguri e meriterebbe la paternità anche del secondo gol segnato contro lo Spezia, formalmente attribuito a Wisniewski, che con una sfortunata deviazione, dopo la conclusione potente dell’uruguaiano, ha messo fuori causa il portiere Gori.
In tutto sono 10 le reti che portano la firma degli attaccanti, pari a meno del 50% dei gol totali segnati dal Bari. Il resto è merito degli altri calciatori che alimentano la cosiddetta cooperativa del gol (la terza più numerosa in Serie B), formata da 12 marcatori diversi: in primo piano spicca Dorval, a sorpresa capocannoniere del Bari insieme a Lasagna a quota 4 gol, calciatore che di mestiere fa l’esterno di centrocampo, ‘eletto’ a testimonial della nuova gestione tecnica, nonché uomo copertina della prima fase del torneo.
A seguire Maita, Lella, Maiello, Benali, Mantovani e Pucino, tutti autori di una rete (1 gol anche per Ricci, prima di trasferirsi al Cosenza).
Tiri-gol
La statistica in questo caso è perfettamente in linea con l’andamento in classifica del Bari: la squadra biancorossa è infatti settima per tiri verso la porta, con un totale di 372. Peggiore invece la percentuale realizzava in rapporto alle conclusioni, pari a un magro 5,9%, dato che pone i “Galletti” solo in tredicesima posizione per capacità di tradurre in gol le proprie stoccate verso la porta avversaria.
Sterilità nei secondi tempi
Il tema è strettamente collegato con il rendimento generale del Bari proprio nelle seconde frazioni di gara. Dei 22 gol totali, 13 sono stati segati nei primi 45’, mentre soltanto 6 nella ripresa e 3 nei minuti di recupero di primi e secondi tempi.
Dati che consolidano la classifica relativa ai punti guadagnati nei primi 45’ che vede il Bari secondo a quota 35, alle spalle del Pisa (38). Appena 21 invece i punti conquistati nei secondi 45’, che valgono la 15esima posizione della speciale graduatoria.
Il direttore sportivo Magalini, facendo leva sul recente exploit di Falletti, si è detto convinto che tutti gli attaccanti del Bari possano arricchire in termini di gol il proprio rendimento.
Le aspettative maggiori riguardano anche i tre uomini più avanzati, ossia Lasagna, che però ha già fatto meglio delle ultime 7 stagioni, Novakovich, ancora poco cattivo sotto porta rispetto al suo potenziale, e Favilli, al quale è stata rinnovata la fiducia e dunque destinato a restare in biancorosso.
La partenza di Sgarbi indurrà la società ad inserire un altro calciatore offensivo in rosa: le quotazioni maggiori riguardano un trequartista mancino, che potrebbe coincidere con il profilo di Pereiro (Genoa). Tuttavia non è detto che fino al 3 febbraio i movimenti in uscita possano agevolare l’arrivo di un’altra punta centrale.