Scherma, l’Italia di Luigi Samele fuori ai quarti di finale contro l’Ungheria a Parigi

La scuola ungherese di scherma batte quella italiana. Almeno nella sciabola e dopo lo scontro di ieri nella competizione a squadre delle Olimpiadi parigine. Il quartetto azzurro, composto dal foggiano Luigi Samele, Luca Curatoli, Michele Gallo e Pietro Torre (riserva), è eliminato nei quarti di finale con il punteggio di 45-38 dai magiari capitanati dal tre volte olimpionico Aron Szilagyi. Ben 7 stoccate di differenza, ma soprattutto una sfida in cui gli azzurri comandano le operazioni sino al 25-23, per poi andare sotto 30-28 e senza più avere le energie per recuperare. Peccato per tutti e per Samele, foggiano medaglia di bronzo cinque giorni fa quando nella finale per il terzo posto ha superato 15-12 l’egiziano Ziad Elsissy. Se fosse stato superato il turno i tre avrebbero gareggiato contro l’Iran, che a sorpresa piega gli Stati Uniti 45-44.

Samele per primo

Samele rompe il ghiaccio della tensione contro Aron Szilagyi che nel primo incontro della rotazione iniziale mette a segno la prima stoccata, poi arriva la parità. Il foggiano tiene botta e anzi passa in vantaggio sul 3-2: si tratta di un illusione, perché in un batter d’occhio si ritrova colpito tre volte e sotto 5-3. A questo punto, spazio alla coppia Luca Curatoli-Csanád Gemesi. Il napoletano chiama subito la revisione dell’azione che porta alla stoccata magiara, riconfermata dal direttore di gara (3-6). Con tenacia Curatoli para, risponde e raggiunge Gemesi sul 9-9, per poi dargli le spalle (10-9). In pedana può ora andare il salernitano Michele Gallo contro Andras Szatmari. Gallo colpisce (11-9), ma si fa riprendere e superare. Situazione ribaltata e tutto da rifare, ma c’è la grinta sufficiente per chiudere in vantaggio 15-13 il primo terzo di gara.

La parte centrale

Si riparte nuovamente con Samele che affronta Gemesi. Altro avversario scomodo che mette in difficoltà l’atleta pugliese. Il vantaggio è perduto (15-15), fortunatamente reagisce e lo ritrova per quanto risicato. Proteste sul possibile 18-16 italiano, perché Gemesi chiede la ricostruzione e ottiene giustizia e dunque nuova parità. L’ultima botta del faccia a faccia è di Samele, che al cambio porta l’Italia sul 20-17. Carte ancora mischiate, perché Gallo affronta Szilagyi e lo doma con affanno. A 25 arriva prima lui e a Curatoli lascia in eredità un patrimonio di due stoccate da incrementare. Al contrario viene dissipato, poiché dominato da Szatmari. L’incontro è in equilibrio sino al 27-26 per il partenopeo, che al cambio si ritrova sotto 30-28. Qui inizia il calvario della squadra di sciabola che non riesce più a tenere testa agli ungheresi.

Ultima rotazione

Tocca a Gallo, che deve affrontare Gemesi. Quest’ultimo appare rinfrancato dalla precedente prova del compagno, tanto da conclude la sua fatica con un +6 (35-29). Il punto di vista cambia, perché quando Samele risale sulla pedana deve recuperare un -6. Ci prova con tutte le sue forze il foggiano, ma è cambiata la psicologia della gara. Ora ci sarebbe da scalare una montagna che potrebbe essere comunque alla portata, perché infilza tre volte Gemesi (33-35). Soltanto un -2, si può fare ma è colpito e si torna al -3, poi -4 e -5. Samele cede e quando conclude le sue fatiche parigine l’Italia è di nuovo a -6 (34-40). Curatoli è contro Szilagyi nell’ultimo assalto: servirebbe una prova prodigiosa, che non arriva, se non l’ultima scoccata che ne decreta la dolorosa sconfitta.

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