Sconfitta con rissa finale per il Lecce: al termine della gara persa per 1-0 contro il Verona il tecnico Roberto D’Aversa perde il controllo e colpisce con una testata l’attaccante scaligero Thomas Henry.
Gli animi si erano già accesi negli ultimi minuti tra l’attaccante francese e Pongracic. Dopo il fischio finale ne è nato un parapiglia. L’arbitro Chiffi ha espulso l’allenatore del Lecce che è stato anche contestato dai supporter della curva nord che lo hanno invitato a togliere il disturbo.
«La testata ad Henry non è stato un gesto premeditato, siamo andati a contatto ma volevo solo allontanare i miei giocatori», ha poi detto D’Aversa ai microfoni di Sky Sport. «Nel finale – ha aggiunto – c’è stata tensione e provocazione. Il mio intento era quello di allontanare i miei ragazzi, evitando espulsioni. Alla fine siamo andati a contatto io ed Henry, che ha continuato nelle provocazioni. Io volevo solo dividere i calciatori, poi ho parlato con i dirigenti ed è finita lì. Non sono entrato in campo per dare una testata al giocatore, lui si è avvicinato e la mia volontà non era quella di andare su Henry. Un gesto a prescindere brutto da vedere. Se fosse stato un gesto premeditato l’avrei detto, non era assolutamente mia intenzione fare una cosa del genere a partita finita. Con i dirigenti del Verona ci siamo già chiariti, essendo un allenatore e anche un padre di tre figli certamente c’è da scusarsi».
Su quanto accaduto si è espressa anche la società che in una nota diffusa dall’ufficio stampa «condanna fermamente il gesto del proprio allenatore in quanto contrario ai principi e ai valori dello sport» pur «valutando la situazione di nervosismo generale nel finale di gara».