Il Bari e Ciro Polito sono pronti a fortificare il loro matrimonio. Non è ancora ufficiale, ma lo scambio di anelli per rinnovare la promessa di una «nuova» vita (sportiva) insieme è ormai prossimo. D’altronde la cornice da favola del primo summit tra le parti, con l’obiettivo di cominciare a tracciare le linee guida della stagione sportiva 2022-2023, non poteva che rinsaldare un «amore» già grande. Ieri l’amministratore unico della SSC Bari, Luigi De Laurentiis, il direttore sportivo, Ciro Polito, come da programma, si sono incontrati sulle terrazze della Filmauro, a Roma. Con le scuderie del Quirinale sullo sfondo, a pochi passi dalla Basilica dei Santi Apostoli e sotto il cielo azzurro della Capitale, i due si sono ritrovati come due vecchi amici intorno al tavolo per fare il punto su come dare avvio alla nuova macchina biancorossa in vista di un impegnativo, se non proibitivo, campionato di Serie B. Questo il tema principale della colazione di lavoro. Tra i punti oggetto di discussione è stata inserita anche la natura del rapporto che lega professionalmente Polito al club di Strada Torrebella. La vittoria del campionato ottenuta con tre giornate di anticipo e un torneo dominato dal Bari dalla quarta giornata rappresentavano una dote troppo preziosa perché il diesse non ricevesse il giusto riconoscimento da parte della società. Proprio per questo e in virtù di un rapporto di estrema sintonia tra le parti, la riunione romana si è inevitabilmente trasformata in un momento di confronto per guardarsi negli occhi e fissare gli obiettivi da raggiungere insieme nel prossimo futuro. A partire dal vincolo temporale che legherà Polito al Bari, considerato da Luigi De Laurentiis uno dei principali artefici del ritorno in Serie B dei galletti. Sarà stata anche la vicinanza con il Quirinale, ma è stato sufficiente un «unico giro di consultazioni» per trovare l’accordo di massima e fissare un nuovo orizzonte temporale sul contratto che legherà il ds campano al club biancorosso: la strada sembra quella di un accordo biennale fino al 2024, con opzione di un altro anno (2025). Non un dettaglio quest’ultimo, anche in virtù di questioni come la querelle «multiproprietà» che inevitabilmente, al netto della grande fiducia della società nei confronti di Polito, possono condizionare in qualche modo il futuro. La formula dovrebbe rappresentare il giusto compromesso tra la linea di Polito, che pare aspirasse ad un accordo pluriennale di tre stagioni, e la posizione della società un po’ più prudente rispetto alla durata del contratto. Dopo aver trovato l’intesa verbale, nei prossimi giorni le parti metteranno tutto nero su bianco per ratificare il «sì».
De Laurentiis intanto ha già affidato all’ex portiere della Juve Stabia l’incarico di formare la squadra chiamata a recitare un ruolo da protagonista nel prossimo torneo. Il budget sarà cospicuo, maggiore rispetto agli oltre 11 milioni investiti nell’ultima stagione di C, ma certo non paragonabile alle cifre faraoniche che si apprestano ad investire squadre come Genoa e Cagliari, anche in virtù dei benefici derivanti dal cosiddetto «paracadute».
Ma nessuna paura: Polito avrà tra le mani gli strumenti giusti per allestire una squadra competitiva e in grado di ben figurare in B. La società confida soprattutto nella capacità del diesse napoletano di far valere idee, competenze e capacità. Qualità già messe in mostra nell’ultimo anno, anche dal punto di vista della gestione dello spogliatoio, e rivelatesi determinati per il raggiungimento dell’obiettivo.
