Poker Pescara: Foggia umiliato. Boscaglia adesso rischia

Il Pescara vince allo Zaccheria con un netto quattro a zero umiliando il Foggia aprendo di fatto la crisi. La squadra di Colombo si è rivelata decisamente superiore al Foggia sul piano tecnico, tattico e fisico.

Il primo tempo inizia con gli abruzzesi più propositivi ed in palla di un Foggia che a tratti sembra arrancare sulle folate offensive degli avversari. Al primo minuto Nobile è bravo a mettere in angolo in tuffo un colpo di testa di Lescano che però era in fuori gioco. Dopo diciassette minuti D’Ursi fa urlare al gol con un tiro a giro che sfiora l’incrocio dei pali. Il Foggia però soffre denunciando una carenza di interdizione nella zona nevralgica del campo. Quasi alla mezzora va vicinissimo al vantaggio con un colpo di testa di Vuthaj su pennellata di Petermann che termina di pochissimo sul fondo. La sensazione che si percepisce è quella che entrambe le squadre possano passare in vantaggio anche se il Pescara ha dato l’impressione di avere una marcia in più mentre il Foggia sembra essere troppo contratto tanto da sbagliare le cose facili. A tre dal quarantacinquesimo il Pescara passa. Una palla incredibilmente persa a centrocampo da Petermann innesca una ripartenza letale del Pescara che si concretizza con un tocco sotto porta di Lescano pescato con un traversone dalla destra. Il tempo di annotare un calcio di punizione di Costa tirato centrale ed il primo tempo si chiude con il Pescara in vantaggio. Ad inizio ripresa fuori Peralta per una botta rimediata a fine primo tempo e dentro Tonin. Si giochicchia con il Pescara che contiene il Foggia che continua a commettere errori imperdonabili come quello che al decimo consente a Milani di andare indisturbato in gol al termine di scambi veloci in area e con la difesa rossonera versione belle statuine. Cominciano a piovere i primi fischi dagli spalti. Piove sul bagnato al ventunesimo Di pasquale commette un brutto fallo su Cuppone e si becca il rosso. Il Foggia non sembra avere più la forza per cercare di raddrizzare una gara, mentre i Pescara forte del vantaggio giochicchia come il gatto con il topo aspettando di sferrare la zampata. Zampata che arriva al trentaduesimo grazie a Kraja che in area infila in diagonale Nobile.

Ormai è una disfatta e parte la contestazione con le curve che chiedono la testa di Boscaglia. È una sconfitta che a cinque dal novantesimo assume i connotati dell’umiliazione quando Vergani trova il quarto gol con un tiro che si spegne nell’angolo alla sinistra di Nobile. Cinque inutili minuti di recupero che servono solo ad allungare l’agonia dei rossoneri. Ora è davvero crisi per il Foggia con Boscaglia che vede la sua panchina perdere decisamente di stabilità.

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