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Pink Bari, capitan Di Criscio si racconta «Io e il pallone, l’amore di una vita»

Federica Di Criscio, 28 anni, difensore, alla Pink Bari e capitano della squadra da questa stagione, è uno dei pilastri della squadra e vanta una grande esperienza. Ha partecipato ai campionati europei con la nazionale italiana nel 2013 e nel 2017. In totale vanta 25 presenze con la nazionale. Nel 2008 la prima grande esperienza…

Federica Di Criscio, 28 anni, difensore, alla Pink Bari e capitano della squadra da questa stagione, è uno dei pilastri della squadra e vanta una grande esperienza. Ha partecipato ai campionati europei con la nazionale italiana nel 2013 e nel 2017. In totale vanta 25 presenze con la nazionale. Nel 2008 la prima grande esperienza in A2 con il Cervia femminile a soli 15 anni. Nel 2010 la consacrazione definitiva in serie A con il Verona con il quale vince lo scudetto nella stagione 2014, sfiora il bis nel 2017 ma il Verona cade in finale contro la Juve. Ora un’avventura altrettanto stimolante in Puglia con un solo e unico obiettivo: «Dobbiamo ritornare in serie A. Bari merita i più alti palcoscenici. L’obiettivo nostro e della società è sempre stato chiaro e ambizioso».

Poi come anticipato le esperienze in nazionale: «Il mondiale femminile trasmesso in Rai ha dato sicuramente rilevanza nazionale ad uno sport molto poco conosciuto ma soprattutto ha consentito un passo in avanti importantissimo a livello culturale. Abbiamo finalmente fatto capire a tutti che anche le donne sanno giocare a calcio e che lo fanno molto bene. Sono davvero felice che dal 1 luglio 2022 diventeremo professioniste, meglio tardi che mai, ma questa rivoluzione è arrivata al momento giusto in modo che le società possano aver modo di sostenere questo cambiamento radicale. Per noi donne è una grande conquista».
Di Criscio parla anche della sua esperienza nella nazionale maggiore: «La nazionale purtroppo per me è un tasto dolente. Mi è stato tolto qualcosa, é sicuramente un percorso che ho lasciato a metà. Ho sempre sperato dentro di me di avere la possibilità di vestire nuovamente quella maglia ma temo possa rimanere solo un sogno. Dal mio punto di vista potevo dare qualcosa di più, sono molto esigente con me stessa».
Il difensore della Pink pensa però non solo al passato ma anche al futuro: «Penso al giorno più triste della mia carriera, quello della rottura del crociato nella partita contro l’Inter e quando sono andata via da Roma, mi sono rialzata, non è stato facile. Il giorno più felice deve ancora arrivare, spero e credo sarà a Bari, con la Pink, ci spero tanto».

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