Se tre indizi fanno una prova, cinque sono una certezza: Elia Caprile si è preso il Bari. E non solo. Anche a Perugia il 21enne portiere acquistato dal Leeds ha confermato i segnali arrivati nelle precedenti quattro uscite ufficiali, tra Coppa Italia e campionato.
Personalità, freddezza, reattività sono le doti del ragazzone veronese messe in mostra anche nella sfida vinta dal Bari al Renato Curi. Un successo, il primo in Serie B per Mignani e i suoi uomini, costruito anche grazie agli interventi del numero 18. Almeno due, se non tre, le parate decisive nei 90 minuti: si parte dal rigore respinto ad Olivieri al quinto minuto, fondamentale per mantenere lo 0-0. Da copertina dell’«antologia Passione Portiere» il colpo di reni sulla girata di testa di Angella al 34esimo del primo tempo che ha permesso di alzare il pallone, deviandolo sulla traversa. «Miracolo» appare la definizione più appropriata per definire la magia tra i pali di Caprile, sul parziale di 1-0 in favore dei biancorossi pugliesi. Da segnalare poi la parata in due tempi su Kouan, a pochi istanti dallo scadere della prima frazione, e la respinta su Casasola nella ripresa. Proprio da quest’ultimo intervento è nata l’azione in ripartenza che ha portato al 3-1 firmato da Antenucci.
«Non so quanto c’è di Caprile, so che c’è tanto della squadra», ha raccontato a fine gara l’estremo difensore commentando la vittoria contro il Perugia. Parole da ragazzo maturo e in parte all’insegna della diplomazia da spogliatoio. Le prodezze però restano, così come la consapevolezza che senza sia difficile immaginare lo stesso rendimento del Bari sin dall’esordio in Coppa Italia. Tra Padova e Verona, passando per Parma, Palermo e Perugia Caprile ha sempre messo un sigillo sulla gara. Marchi che a bocce ferme sono risultati cruciali per l’inerzia dei 90 minuti. «Vivo il momento e lo sto cavalcando, ma resto equilibrato», la gioia temperata di Elia. Il classe 2001 ha quindi rivelato un retroscena in occasione del penalty disinnescato: «Il rigore parato è frutto di studio e di un pizzico di fortuna. Avevamo deciso che mi sarei buttato a destra».
Letteralmente in brodo di giuggiole è il direttore sportivo Ciro Polito che in silenzio, e senza fare troppo rumore, ha deciso di scommettere sul ragazzo ex Pro Patria, trovando la formula vincente per riportarlo in Italia dall’Inghilterra. Bruciando tra l’altro la folta concorrenza di «piazza Calciomercato». I tre anni di contratto che legano Caprile alla società del presidente De Laurentiis consentono al Club di ipotecare non solo la porta biancorossa, ma anche il futuro. In attesa di una più che probabile convocazione nella Nazionale Under21 per Bari e i suoi tifosi è tempo di godersi il suo gioiellino.