Parma mette a nudo pregi e difetti del Bari di Mignani

«Ripartire dalla prestazione del secondo tempo di Parma»: il monito lanciato da Mignani dopo la sconfitta del Bari in Coppa Italia mette a nudo virtù e limiti palesati anche al Tardini dai biancorossi.

Pur tra le righe, il messaggio appare chiaro: la squadra in campo nei secondi quarantacinque minuti ha convinto maggiormente rispetto alla formazione di partenza, stravolta per otto undicesimi rispetto all’ultima gara di campionato.

Affidare ad un Bari mai schierato finora, pieno di incognite, con poche certezze, e ovviamente con assenza di rodaggio, il perseguimento del sogno, annunciato, di poter sfidare l’Inter a San Siro non è sembrato il modo più efficace per regalare al presidente De Laurentiis e agli onnipresenti tifosi la passerella del Meazza.

Un azzardo, che purtroppo a conti fatti non ha pagato nell’ottica dell’obiettivo qualificazione agli ottavi, figlio probabilmente più della necessità di dare ossigeno ai più utilizzati in campionato e contemporaneamente di verificare condizione e affidabilità di giocatori ancora oggetti misteriosi. Zuzek e Scheidler su tutti. Il primo autore di una prova ordinata e attenta in difesa, seppur con qualche sbavatura iniziale, ma comunque incoraggiante; il secondo apparso troppo solo nel ruolo di «guastatore d’area», e anche vittima delle evidenti difficoltà in fase di costruzione del gioco nel primo tempo. Resta da matita blu quel pallone sprecato di testa su ottimo invito di Salcedo.

Il punto di forza messo in mostra in Emilia si è tradotto così nel «tallone d’Achille del Bari»: Cheddira. L’italo marocchino in questo momento segna il solco tra un attacco timido e spaesato, come quello della prima ora di gioco contro i ducali, e un reparto al contrario imprevedibile, dinamico e tremendamente efficace, come avvenuto dal 61esimo in avanti. Proprio l’ingresso nella ripresa del 24enne marchigiano, al posto del francese, ha dato grande vitalità alla manovra offensiva, creando le condizioni per costruire tre nitide palle gol. Non un caso. Bene, finalmente, anche l’approccio di Ceter. Il colombiano, come Scheidler, ha però sulla coscienza la rete del possibile 1-1, sprecando di destro dopo un assist magistrale di Cheddira che lo aveva liberato in area. Al netto dell’intervento prodigioso di Corvi, la sensazione è che l’ex Cagliari potesse piazzare molto meglio il pallone.

Al di là delle singole valutazioni il tema degli equilibri in attacco resta però delicato. Questione impellente, anche in considerazione della probabile chiamata del Numero 11 da parte della nazionale del Marocco per i mondiali in Qatar che priverà il Bari del capocannoniere della Serie B.

Sarà quindi prioritario per Mignani individuare il compagno di reparto ideale per Antenucci. Bisognerà pescare tra Scheidler, Salcedo, Cangiano e Ceter.

In cima alle urgenze di cui occuparsi c’è anche l’assetto di difesa e centrocampo. Le assenze di Di Cesare e Maiello costringono il tecnico agli straordinari. Salgono a cinque i gol incassati senza il capitano biancorosso in campo, in soli 71 minuti. Mentre l’imprescindibilità del regista napoletano, sulla via del recupero, non può essere un alibi in vista di partite ancora molto impegnative, come quelle contro Frosinone Ternana.

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