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Nuoto, Elena Di Liddo non molla: «Vado al mondiale e penso ai giochi olimpici di Parigi»

Non smette di volare la farfalla azzurra e, per ora, non ha alcuna intenzione di farlo. A due giorni dall’inaugurazione dei Campionati Mondiali di nuoto in vasca lunga, che si svolgeranno dal 18 al 25 giugno alla Duna Arena di Budapest, Elena Di Liddo si racconta in esclusiva a L’Edicola del Sud. Da Tokyo 2021…

Non smette di volare la farfalla azzurra e, per ora, non ha alcuna intenzione di farlo. A due giorni dall’inaugurazione dei Campionati Mondiali di nuoto in vasca lunga, che si svolgeranno dal 18 al 25 giugno alla Duna Arena di Budapest, Elena Di Liddo si racconta in esclusiva a L’Edicola del Sud.

Da Tokyo 2021 a Budapest 2022, obiettivi e aspettative?

«Lavoriamo sempre per fare il meglio in qualsiasi appuntamento anche se quest’anno l’obiettivo più importante per noi italiani è l’europeo in casa (Roma 2022, dall’11 al 22 agosto ndr). Ovviamente un mondiale è sempre un mondiale, una manifestazione internazionale che può dare grandi soddisfazioni, sia in gare individuali che in staffetta. La verità è che il pensiero di gareggiare davanti al pubblico di casa spinge ad impegnarsi mentalmente anche per via di una concorrenza meno numerosa. L’accesso in finale, quindi, è più semplice rispetto al mondiale che per noi è considerato una tappa di passaggio in vista dell’Europeo».

Come stai a poche ore dall’esordio? Sensazioni?

«Sono abbastanza tranquilla, non ho grandi ansie e paure come solitamente avviene prima delle gare. Mi fa piacere che il mondiale sia stato spostato in Europa per la comodità di un viaggio breve. Non essendoci fuso orario è tutto più semplice, non c’è bisogno di adattamento e possiamo allenarci a casa fino a pochi giorni prima della gara».

Sarà il primo mondiale dopo il ritiro di Federica Pellegrini. Sentite maggiori responsabilità in squadra?

«Responsabilità no, perché il nuoto rimane pur sempre uno sport individuale. Sembra brutto dirlo, ma ognuno lavora in funzione dei propri interessi. La squadra è bella, forte. Nei dodici anni in cui sono in nazionale questi ultimi sono stati i migliori. Siamo un bel gruppo, ci facciamo forza e coraggio a vicenda. Federica Pellegrini è un personaggio che manca per l’immagine della nazionale però ci sono tanti ragazzi che ambiscono ad occupare il suo posto. Il capitano deve essere leader fuori della vasca ma è l’individualità a prevalere nel nostro sport».

Da EuroJunior 09 ad oggi come definiresti il tuo percorso?

«Dal 2009 ad oggi sono successe tante cose e le negative sono state più delle positive, lo sport è fatto di alti e bassi. E’ stato un percorso a volte in salita, a volte pianeggiante. In quest’ultimo periodo mi sono ritrovata al 100% e sto vivendo la migliore Elena Di Liddo dal punto di vista prettamente sportivo e della performance, nonostante l’età. In sintesi, è stato un percorso in salita, ma in salita positiva».

L’8 settembre compirai 29 anni. Dove volgi lo sguardo?

«Alla soglia dei 29 anni io sono ancora qua e non voglio mollare. Dopo Tokyo ho pensato che partecipare ad un’Olimpiade è la cosa più bella che un’atleta può vivere. Per me lo è stato ancora di più perché l’ho inseguita per tantissimo tempo e l’ho ottenuta a 28 anni. Appena tornata mi son detta: perché non provarci ancora? Sono solo tre anni. Finchè il fisico reggerà e me lo permetterà tiro ancora avanti. Quindi, lo sguardo verso Parigi 2024 è bello fisso. Ci penso, il mio obiettivo a lungo termine è assolutamente quello. Un obiettivo saldo e, probabilmente, un punto d’arrivo perché avrò 31 anni e si faranno sentire. Nel mentre, vivrò tutto ciò che si presenterà con grande tranquillità».

L’impegno sportivo ti porta a girare il mondo, ma appena possibile ti precipiti a Bisceglie. E’ solo una questione affettiva?

«Giro il mondo, ma in realtà la sede fissa è Bisceglie. Oltre una questione affettiva per la mia famiglia, gli amici e i parenti che sono qui, ho forti legami con persone che pur non essendo familiari di sangue rappresentano per me dei punti di riferimento a Bisceglie. In realtà, non vivrei in nessun altro posto del mondo, se non alle Maldive o su un’isola deserta, che non sia Bisceglie. Qui ho tutto, in particolare il mare, d’estate o d’inverno, per me è un punto di riferimento importantissimo».

In merito agli affetti, hai progetti in vista?

«Quando ci si lega a delle persone si fanno progetti quotidianamente. Però la vita che conduciamo è d’intralcio a quei progetti, perciò se verranno realizzati si penserà a come e quando realizzarli».

Intanto, la farfalla biscegliese è pronta per la nuova avventura mondiale dove sarà impegnata a livello individuale (50 e 100 farfalla) e di squadra (staffetta mista e mista mixed). In bocca al lupo Elena.

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