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Multiproprietà Bari-Napoli, la Lega di Serie A apre: Luigi De Laurentiis spera. Ora deciderà la Figc

Possibile dietrofront sul no alle multiproprietà? È l’interrogativo che scaturisce dalla riunione dell’assemblea della Lega di serie A, convocata ieri a Milano per discutere del progetto di riforma del calcio italiano. L’organo direttivo del massimo campionato ha approvato il documento di indirizzo contenente le proposte di riforma, da tempo in esame. Tra i punti all’ordine…

Possibile dietrofront sul no alle multiproprietà? È l’interrogativo che scaturisce dalla riunione dell’assemblea della Lega di serie A, convocata ieri a Milano per discutere del progetto di riforma del calcio italiano. L’organo direttivo del massimo campionato ha approvato il documento di indirizzo contenente le proposte di riforma, da tempo in esame. Tra i punti all’ordine del giorno c’era anche quello riguardante la possibilità di ammettere la multiproprietà. Secondo l’assemblea l’apertura al sistema della multiproprietà porterebbe “all’attivazione di meccanismi virtuosi per la valorizzazione di giovani, con modalità finanziariamente più sostenibili rispetto all’attuale sistema di seconde squadre di Lega Pro”.

Laddove il principio venisse ratificato, si andrebbe verso il possibile superamento del divieto assoluto di gestire più club professionistici facenti capo alla stessa proprietà, sancito oggi dalla modifica dell’art. 16 bis delle Noif, in vigore a partire da giugno 2028.

Il tema è particolarmente sensibile per il futuro di Napoli e Bari, squadre come noto di proprietà della Filmauro, azienda gestita da Aurelio e Luigi De Laurentiis, rispettivamente presidenti del club partenopeo e di quello pugliese. Da tempo il patron del Napoli porta avanti una battaglia, soprattutto “politica”, per tentare di superare il divieto sulla multiproprietà, con l’obiettivo di non avere vincoli sul futuro e poter costruire più «poli calcistici». È altrettanto vero che di recente il presidente del club azzurro ha annunciato di «dover vendere il Bari entro tre anni», dunque fissando un termine al 2027, una stagione in anticipo rispetto al limite temporale prorogato dalla Figc per superare il conflitto regolamentare.

Proprio il no alla doppia gestione di Napoli e Bari da parte della Filmauro ha indotto negli ultimi giorni i tifosi biancorossi a inscenare una contestazione durissima e senza precedenti contro la famiglia De Laurentiis, invitandola a cedere la società pugliese. Proteste innescate dopo le recenti dichiarazioni di Aurelio in conferenza stampa, attraverso le quali aveva definito il Bari come «la seconda squadra» del Napoli, relegandolo al ruolo di «vivaio» del club campano.

Il progetto di riforma è stato approvato ieri con 16 voti favorevoli. Quattro club si sono astenuti: Inter, Juventus, Milan e Roma, ovvero le quattro società che hanno espresso la volontà di ridurre il campionato di serie A a 18 squadre. L’assemblea ha bocciato la proposta, confermando il format a 20 partecipanti. Ora la palla passerà nella mani del Consiglio Federale della Figc, che dovrà decidere se accogliere la riforma oppure confermare il suo indirizzo di divieto assoluto alla multiproprietà.

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