Montalbano Jonico rende omaggio a Domenico Pozzovivo: figlio illustre e grande ciclista

Un abbraccio non solo virtuale per suggellare un legame che va ben oltre la semplice appartenenza e lo sport.

L’amministrazione comunale di Montalbano Jonico, capitanata dal sindaco Piero Marrese, ha consegnato a Domenico Pozzovivo, fuoriclasse del ciclismo mondiale e cuore montalbanese, una targa donata dal Comune. «Domenico è stato il protagonista assoluto – spiega Marrese – di un’iniziativa organizzata in collaborazione con l’associazione Ginestre Bike, svoltasi a Palazzo Rondinelli, che ha visto la partecipazione di tanti cittadini festanti, i quali hanno voluto onorare il nostro grande campione che in questi anni di trionfi meritati ha portato la sua comunità in bici per il mondo, l’ha fatta vincere, emozionare e sentire orgogliosa. Abbiamo fortemente voluto questo abbraccio di Domenico con la sua gente perché Pozzovivo è figlio di Montalbano Jonico ed è l’orgoglio di tutti noi». Sulla targa un messaggio forte e chiaro: «A Domenico Pozzovivo per le sue qualità umane e sportive un sentito ringraziamento per aver portato in alto, salita dopo salita, il nome della città di Montalbano Jonico».

Una carriera scintillante

Domenico Pozzovivo si è fatto strada in carriera grazie a prestazioni importanti nelle principali corse a tappe. Prima del 2005, quando è diventato professionista, ha ottenuto successi tra i dilettanti dell’Under 23: una tappa nel Giro della Regione Friuli Venezia Giulia e un secondo posto complessivo al Giro della Valle d’Aosta. Appena diventato professionista, si classifica quinto al Giro dell’Appennino. Poi la sfortuna si accanisce su di lui. Nel Giro d’Italia successivo, all’esordio, è costretto a ritirarsi per una caduta quando era già tra i primi 20 nella generale. Come se non bastasse, nel 2006, un’altra caduta, questa volta nel Giro del Trentino, gli procura la frattura di alcune costole. L’anno seguente comincia la ripresa. Nella corsa Rosa taglia il traguardo al diciassettesimo posto da secondo della sua squadra. Ancora meglio nel Giro successivo dove chiude nono e sfiora anche una vittoria di tappa. Nella primavera del 2009 arriva la prima vittoria di tappa nella Settimana Ciclistica Lombarda e tanti buoni piazzamenti in Settimana Coppi e Bartali, Giro del Trentino, Brixia Tour, Trofeo Melinda e Coppa Sabatini. Nel 2010 arriva il primo successo nella classifica generale del Brixia Tour.

Gli anni d’oro e l’incidente

Nel 2012 vince anche il Giro del Trentino, con il successo in solitaria a Punta Veleno. Il 13 maggio arriva la tanto agognata vittoria in una tappa al Giro d’Italia sulla salita di lago Laceno. Concluderà all’ottavo posto quell’anno e decimo nel successivo. Il 2013 è carico di soddisfazioni per il ciclista lucano. Alla Vuelta a España chiude sesto, a 8 minuti dal vincitore, Chris Horner. Al Giro del 2015, nella terza tappa da Rapallo a Sestri Levante, cade durante un discesa restando immobile per terra. Viene trasportato all’ospedale di Genova dove gli vengono applicati 27 punti di sutura sulla faccia e dimesso due giorni dopo. Il 12 agosto 2019, durante un allenamento per preparare la Vuelta, subisce un frontale da una macchina che gli frattura un braccio in più punti, una gamba, una mano e diverse costole, oltre a pneumotorace e versamento epatico. Solo otto interventi chirurgici scongiurano l’amputazione dell’arto. Quel rovinoso impatto mette sostanzialmente fine alla carriera del ciclista che ha portato in alto il nome della piccola cittadina lucana.

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