Ci sono momenti in cui lo sport supera la competizione e diventa pura emozione collettiva. È successo venerdì scorso, 12 dicembre, a Livorno, dove il passaggio della Fiaccola Olimpica si è trasformato in una gigantesca manifestazione d’amore per una leggenda cittadina: Igor Protti.
Il viaggio del simbolo dei Giochi attraverso l’Italia ha fatto tappa nella città labronica, disegnando un percorso suggestivo dal lungomare fino a via Grande, per poi toccare piazza Grande e concludersi in piazza della Repubblica. A passarsi il testimone, tedofori d’eccezione come la medagliata paralimpica Ambra Sabatini e il comico Leonardo Fiaschi. Ma l’ovazione più forte, quella che ha fatto vibrare l’aria, è stata tutta per lui, l’ex numero 10 amaranto.
Migliaia di persone si sono riversate in strada per salutare Protti, che sta affrontando una difficile battaglia personale contro il tumore. Il suo passaggio è stato accompagnato da cori e applausi scroscianti, un sostegno tangibile a cui l’ex calciatore ha risposto con profonda commozione. «È bellissimo essere qui», ha dichiarato Protti, lanciando un messaggio potente che va oltre lo sport. «Mi devo recare spesso in ospedale, dove vedo moltissime persone che soffrono e che sono alle prese con battaglie importanti. Sono qui anche per loro».










