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L’ex preparatore atletico Curione: «Bari, spero in un riscatto immediato» – L’INTERVISTA

Il calcio è la sua passione. Insegna per professione sui campi di calcio e nelle scuole, trattasi di Duccio Curione, per tutti il “prof” presente anche alla nota trasmissione della Rai, ‘Il Collegio 6’ per un’edizioni. Docente di scienze motorie al liceo scientifico Farnesina di Roma, effettua docenze anche al Cus Roma. Nel suo curriculum…

Il calcio è la sua passione. Insegna per professione sui campi di calcio e nelle scuole, trattasi di Duccio Curione, per tutti il “prof” presente anche alla nota trasmissione della Rai, ‘Il Collegio 6’ per un’edizioni. Docente di scienze motorie al liceo scientifico Farnesina di Roma, effettua docenze anche al Cus Roma. Nel suo curriculum ha un passato da preparatore atletico professionista nel Bari (in serie B e Primavera) e a Monopoli (Lega Pro). Da un paio di stagioni è opinionista di 100%Bari e Passione Bari Radio Selene. Infine, a luglio scorso ha recitato un piccolo cameo all’interno del corto intitolato all’ex calciatore del Bari, Edgar Çani (il protagonista della pellicola).

Quanto influisce la preparazione estiva sul rendimento delle squadre in campionato e se si può correggere a dicembre con i richiami?

«Nel calcio, così come in tutte le discipline sportive, la preparazione atletica precampionato rappresenta la prima fase di lavoro della stagione sportiva.

Momento fondamentale per creare i presupposti di lavoro sul piano tecnico-tattico, atletico e relazionale/aggregativo.

Purtroppo nel calcio questo ciclo, coincide con il mercato dei calciatori, le cui strategie e dinamiche interne, non consentendo ai tecnici e ai propri staff di poter lavorare con organici completi dei propri effetti sin dall’inizio dell’attività, con una inevitabile ricaduta sul rendimento.

Esattamente quanto accaduto al Bari nella scorsa stagione».

Sino a un po’ di anni fa il tecnico doveva ricoprire più ruoli e funzioni. Oggi, molti club ad alto livello hanno la figura del mental coach. E’ d’accordo?

«Il calcio è cambiato rispetto al passato, si è più profesionalizzato e di conseguenza sono aumentate le figure all’interno. Il mental coach è diventato un supporto fondamentale per i calciatori in grado di sostenerli nell’acquisizione delle consapevolezze delle paure, dei desideri e capacità, accompagnandoli nel potenziamento e nello sviluppo».

Nel Monopoli, il patron Rossiello ha scelto Colombo. Scelta giusta?

«Difficile fare una previsione in questo momento, la speranza è che il futuro riservi al gabbiano e ai suoi tifosi meno sofferenze, non dimenticando che una salvezza raggiunta all’ultimo secondo con relativa permanenza tra i professionisti rappresenta un risultato lusinghiero dove nulla è scontato. Colombo, però, penso sia l’uomo giusto»

Tra le altre società pugliesi in Lega Pro, Foggia punta ad un campionato importante e l’Audace potrebbe essere la mina vagante. E’ d’accordo?

»Il Foggia è una società gloriosa, i cui tifosi, meritano una squadra competitiva per raggiungere la promozione, l’augurio è possa raggiungere la serie B.

Il Cerignola, effettivamente, può rappresentare quella mina vagante, in un girone molto difficile, con un allenatore caparbio quale Raffaele».

Il suo passato da preparatore a Monopoli e Bari, come è andata?

«La mia esperienza al Bari? Nel settore giovanile non dimenticherò mai il gol di Gaetano Castrovilli al Milazzo con i giovanissimi nazionali, in quel momento in tanti capirono di avere un gioiello di prospettiva. Con la prima squadra erano momenti difficili ma altrettanto affascinanti, per lunghi periodi non ricevevamo gli stipendi ma tutti scendevano in campo per onorare la maglia. Fu un capolavoro di Angelozzi e D’ Oronzo. Esattamente un anno fa, mi son trovato a riturffarmi nel mondo Bari: in una scena all’interno del docufilm dedicato a Çani, uno dei protagonisti del Bari della meravigliosa stagione fallimentare con cui siamo diventati molto amici».

Il Bari, dove lo vede nella prossima stagione col diesse Magalini?

«Nel futuro del Bari spero non ci sia più la multiproprietà. In quello immediato spero che i nuovi quadri tecnici non ripetano gli errori della passata stagione: meno prestiti e più calciatori di proprietà, in ritiro precampionato con un organico al completo almeno per i suoi 3/4. Che ci sia una migliore comunicazione tra società e tifosi, con obiettivi dichiarati all’inizio».

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