Quello disputatosi giovedì è stato il primo confronto europeo tra Milan e Roma, avvenuto a San Siro in occasione dei quarti di finale dell’Europa League, solo una delle due potrà accedere alla semifinale che poi porterà finale che si disputerà alla Dublin Arena detta “Aviva Stadium” di Dublino, in Irlanda, il prossimo 22 maggio.
Ad aggiudicarsi il primo tempo dei due match dei quarti tra le due italiane è stata la Roma targata Daniele De Rossi grazie ad una rete di Gianluca Mancini che così si candida al ruolo di difensore dai gol pesanti: la settimana scorsa nel derby e giovedì contro il Milan per un totale sin qui tra campionato e coppa europea di sei reti di cui quattro nella competizione internazionale.
Il colpaccio effettuato dalla Roma a San Siro galvanizza ulteriormente la squadra allenata da De Rossi. In campionato la Roma é sesta con vista sul quarto posto presidiato dal Bologna di Thiago Motta, un altro allenatore emergente che presumibilmente il prossimo anno siederà sulla panchina di una big. Resta il dato oggettivo che storicamente il Milan risulta essere la seconda squadra europea più titolata di Champions (sette vinte) dopo il Real Madrid (14) e c’è da giocarsi il ritorno. In ogni caso la Roma con molti meno trofei in bacheca quanto a tifo e passione che si ha per la squadra cittadina non è seconda a nessuna.
Il “come” il tecnico capitolino abbia imbrigliato Pioli
A livello tattico e di motivazioni sul campo DDR ha imbrigliato l’esperto tecnico Stefano Pioli. Ben 16 sono state ad oggi le partite del giovane tecnico romano, frutto di 11 vittorie, 3 pari e solo due sconfitte di cui una contro l’Inter. Daniele, ex campione del Mondo del 2006, ha cambiato il volto della sua Roma, anzi lo ha plasmato. Da una squadra rissossa che non aveva un gioco ora in campo scende una squadra vera che lotta e gioca per sovrastare l’avversario per non buttare via la palla e costruire il proprio successo, oltre il mero risultato del campo, è una prova anche quanto hanno perso contro la capolista in campionato non demeritavano. La sua conferma se l’è guadagnata sul campo. Certamente è tutto ancora aperto, ma i giallorossi hanno imparato a saper soffrire da squadra ne costituiscono più di una prova il salvataggio da parte di Romelu Lukaku sulla linea e i due legni colpiti. Anche quando nel finale a sfiorare il pari sono stati i rossoneri, il portiere Svilar e compagni hanno chiuso le vie sfruttando le ripartenze. Il simbolo della squadra capitolina è Lorenzo Pellegrini che con Mourinho era nel “dimenticatoio” con DDR ha innestato la sesta marcia, ma andrebbero fatti i nomi anche di Celik, colui che ha letteralmente spento Leao del Milan o Smalling, con quest’ultimo che era fermo ai box e non rientrava pi nei piani del portoghese e poi ancora da Gianlcua Mancini che sarà fondamentale per Spalletti alla spedizione europea, Leonardo Spinazzola tornato ai livelli stratosferici di Euro 2020 ed infine, l’italo egiziano Stephan El Shaarawy, vero jolly capace di brillare anche come esterno della mediana nell’ultima partita. Chiamasi, capolavoro tattico.
I complimenti di Gigi Garzya a DDR
È intervenuto ai nostri microfoni per complimentarsi con il tecnico DDR e per come la ha trasformata, un ex difensore che ha visto debuttare sotto la guida di Mazzone, il giovane Francesco Totti e che ha marcato campioni da Ronaldo a tanti altri, giocando nella Roma dal 1991 al 1994, ovvero Luigi detto “Gigi” Garzya che ha detto: «Daniele ha la Roma nel Dna e lo sta dimostrando. Non era semplice sostituire il tecnico che ha riportato un trofeo dopo tanti anni. Lui è venuto silente facendo i fatti dal cambiare la mentalità a rivalutare molti giocatori che non stavano giocando. De Rossi ha creato un legame forte tra gruppo squadra, tecnico ed il suo staff e non ci sono più polemiche ma un atteggiamento consono da squadra ed il sottoscritto ne ha visti tanti di campionati e situazioni. Certamente il Milan può dire ancora la sua ma credo che i giallorossi possano portare a termine l’impresa e puntare ancora più in fondo. Giocare all’Olimpico non sarà facile per il Milan, io lo ho vissuto e vi assicuro che dà palpitazioni uniche. Ho giocato con tanti campioni e derby ed il pubblico è davvero il dodicesimo uomo però come il mio maestro ed allenatore Boskov diceva. ‘La partita finisce quando arbitro fischia’ e così sarà».
I grandi meriti del successo di Daniele De Rossi passa anche dal suo forte volere con sé il suo staff con ben 4 match analyst (Checcucci, Gallo, Iodice e Terrinoni) che hanno affiancato i vice Mancini e Giacomazzi, il preparatore Ghirardello e l’allenatore dei portieri Farelli.