Lecce, via all’Era Gotti: «Qui ho trovato una squadra viva»

È ufficialmente iniziata, nella mattinata di ieri, l’avventura di Luca Gotti sulla panchina del Lecce. Il tecnico, che prende il posto di Roberto D’Aversa, ha sottoscritto un accordo fino al 30 giugno 2024, con rinnovo automatico in caso di raggiungimento della salvezza. Faranno parte dello staff l’allenatore in seconda Dan Vesterby Thomassen, il collaboratore tecnico Stefano Daniel, il preparatore atletico Salvatore Sciuto, il match analyst Simone Greco, il preparatore atletico e recupero infortunati Giovanni De Luca e il preparatore dei portieri Luigi Sassanelli.

Il neo allenatore dei salentini si è presentato alla stampa, ribadendo la ferma volontà nel voler sposare questo progetto e giocarsi tutte le sue carte alla guida dei giallorossi: «Quest’anno la corsa alla salvezza è bella ed avvincente. Quando ci sei dentro le cose le vedi in maniera diversa, tutto assume un peso specifico diverso. Il 2023 è stato per me un anno assai difficile, ho subito due operazioni chirurgiche che mi hanno impedito di lavorare. Sono stato costretto a declinare tante offerte. L’intenzione era quella di attendere la fine di questa stagione – sottolinea l’ex allenatore di Udinese e Spezia – per poi valutare altre situazioni in estate. La telefonata di Pantaleo Corvino mi ha però rapidamente convinto perché la squadra, vista da fuori, ha delle componenti che mi piacciono molto».

Una lotta salvezza pronta ad infiammarsi: «Ci attendono dieci partite tanto difficili quanto importanti, ci faremo trovare pronti. Sul contratto non ho messo bocca, sono concentrato sul finire questa stagione nel migliore dei modi. Ho trovato un gruppo elettrico ed una squadra viva. Non ho ancora avuto modo di interfacciarmi con i singoli, ma non mancherà occasione».

Gotti ha spesso usato la difesa a tre nelle sue precedenti esperienze: «Il modulo? La difesa a tre mi ha spesso accompagnato negli anni, ma il sistema di gioco dipende dai giocatori. A dieci giornate dalla fine non voglio stravolgere nulla. So giocare anche con la difesa a quattro, così come con il centrocampo a due ed a tre. Faremo tutte le valutazioni del caso senza escludere nulla, ma non voglio farmi condizionare da quanto visto e non visto fino ad ora. Preferisco concentrarmi su ciò che noterò da oggi in poi. Il Lecce vanta in rosa calciatori conosciuti ed altri di grande prospettiva. Mentre ero in viaggio per venire qui ho visto diverse partite del Lecce, ed ho notato una squadra non da retrocessione. Ho anche notato che l’atteggiamento non è praticamente mai mancato, e non è scontato per una squadra così giovane».

Gotti sottolinea alcuni numeri a favore del suo Lecce: «Questa formazione è prima in classifica per contrasti vinti, e non credo sia un dato da sottovalutare. Per noi oggi inizia un mini-torneo che ci vede partire con un +1 rispetto alle avversarie. Non dobbiamo far leva sugli altri, ma pensare solo a ciò che facciamo noi. Su D’Aversa voglio dire una cosa. Ho avuto la fortuna di conoscerlo come calciatore tanti anni fa, e vi assicuro che è una persona con il cervello che funziona. Ciò che è accaduto domenica non voglio giudicarlo, ma credo che sia stato un gesto figlio di un momento di frustrazione. Posso però garantirvi che parliamo di una persona che è stata etichettata male».

Alla conferenza stampa ha presenziato anche il responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino: «Abbiamo affrontato due situazioni improvvise nelle ultime ore. I fatti accaduti di domenica hanno costretto la società a prendere delle decisioni drastiche, che hanno poi comportato un problema non indifferente da risolvere, ossia la ricerca di un nuovo allenatore. A D’Aversa va il nostro più sincero ringraziamento, per impegno e dedizione: si è sforzato e non poco per dimostrarsi di essere all’altezza del compito che gli abbiamo assegnato in estate. Io penso si sia dimostrato comunque all’altezza delle nostre aspettative. Gotti? Gli ho spiegato come funzionano qui determinate cose, ed ha accettato la missione. Abbiamo avuto poche ore, ma abbiamo scelto il meglio che si poteva scegliere».

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