Si è tenuta ieri, come al solito, la conferenza stampa pre-partita prima della partenza per Napoli da parte della squadra del Lecce. Innanzitutto un piccolo fuori programma, con l’intervento ai microfoni del presidente Sticchi Damiani e del responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino. Entrambi hanno sottolineato la grande stagione svolta e il lavoro di tutti. Entrambi hanno ringraziato tutti i collaboratori, compresi anche i giornalisti che hanno raccontato in maniera equilibrata questa cavalcata.
Dopodiché ha preso la parola il mister Luca Gotti che ha presentato la partita dicendo che in settimana c’è stata la giusta concentrazione negli allenamenti come se fosse una partita di qualche settimana fa, quando ancora si lottava per la salvezza. Per Napoli Gotti ha diversi dubbi di formazione, infatti ha ammesso che mai come questa volta è indeciso su chi mandare in campo. Inoltre ha anche dato indicazioni su quando si discuterà del rinnovo.
Si è partiti toccando elementi extra. In particolare se è andata meglio del previsto o si aspettava di salvarsi dopo sole sette gare. «Mi aspettavo di lottare fino all’ultimo dell’ultimo match. Per me è stata una sorpresa quello che è venuto fuori. Si aveva la percezione degli strumenti a disposizione». Quanto agli Europei, prossimo impegno delle Nazionali, Gotti ha sottolineato: «Alla competizione Europea si riazzera tutto. Ma lo stato di forma del calcio italiano è buono, l’Atalanta ha fatto un ottimo lavoro. Anche se avesse perso in finale non sarebbe cambiata una virgola.
Noi italiani siamo abituati a vedere meglio l’erba del vicino. Ma il sistema italiano lo vedo competitivo e se guardo la partita del Lecce fatta con l’Atalanta mi accorgo che, rispetto ad un gigante come il Leverkusen, siamo stati in grado di metterla più in difficoltà». Ma qual è il grande merito di Luca Gotti? Ha chiesto qualcuno. «Il mio merito è stato quello di aver accettato una sfida in un momento delicato.
Ma il raggiungimento dell’obiettivo dipende dal noi, prima persona plurale e non dall’io, prima persona singolare. Come dice Kipling – ha detto Gotti riferendosi anche al simbolo dell’US Lecce – la forza del branco è il lupo, la forza del lupo è il branco». La partita di Napoli presenta grossi dubbi di motivazioni, ma Gotti ha sorvolato. «La mentalità nel nostro gruppo è importante. Dopo un match con l’Udinese non giocato bene, abbiamo preparato l’Atalanta come una finale, e la partita con il Napoli come fossimo ancora in lotta per la salvezza».
C’è anche l’aspetto dell’obiettivo da raggiungere. «Il tredicesimo posto è di prestigio ed economico. Ci teniamo a raggiungerlo, il prestigio è la motivazione interna, l’aspetto economico quella esterna». Il discorso è arrivato inevitabilmente all’aspetto contrattuale. Anche qui Gotti ha rassicurato tutti: «La settimana prossima è prevista una riunione in cui discuteremo di questo. Il ritardo è colpa mia. Volevo aspettare che finisse il campionato».
Uno sguardo anche ai singoli. «Berisha? Può partire da titolare. Pierotti? Ha una grande applicazione, in pochi minuti ha sempre fatto bene. In serie A non è facile. La sua forma mentis è buona per questo percorso. Krstovic? Valuto le prestazioni e come contribuisce con gli altri dieci. Non posso lamentare mancanze».
COSI’ IN CAMPO
NAPOLI: Meret; Di Lorenzo, Ostigard, Juan Jesus, Olivera; Zambo Anguissa, Lobotka, Cajuste; Politano, Simeone, Kvaratskhelia. All: Calzona
LECCE: Falcone; Venuti, Baschirotto, Pongracic, Gallo; Ramadani, Blin; Almqvist, Piccoli, Dorgu; Krstovic. All: Gotti
ARBITRO: Dionisi, sez. L’Aquila