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Lecce, record e primati della squadra: tra gli inamovibili Falcone, Baschirotto e Gendrey. E con Gotti c’è anche Piccoli

Contro il Napoli è finita per il Lecce la stagione 2023-2024. Un’annata di tante soddisfazioni e il raggiungimento dell’obiettivo più importante: quello della salvezza nella massima serie. Ma insieme a questo non possiamo non tenere conto di alcuni primati che meritano un approfondimento. Tra questi due riguardano la stessa persona: il portiere Wladimiro Falcone. Il…

Contro il Napoli è finita per il Lecce la stagione 2023-2024. Un’annata di tante soddisfazioni e il raggiungimento dell’obiettivo più importante: quello della salvezza nella massima serie. Ma insieme a questo non possiamo non tenere conto di alcuni primati che meritano un approfondimento. Tra questi due riguardano la stessa persona: il portiere Wladimiro Falcone. Il 29enne romano ha, infatti, giocato tutte le partite del campionato (38) risultando sempre presente. È un record perché tra i colleghi estremi difensori lui è l’unico. Non lo è invece tra i giocatori in generale perché è in compagnia di Luperto e Lobotka, sempre titolari dal primo minuto e Pinamonti, Felipe Anderson, Zappa e Colpani che pur avendo totalizzato le 38 presenze non sempre sono partiti dall’inizio. È, però, primo una seconda volta per numero di minuti fatti: supera Luperto dell’Empoli di tredici minuti (3420 rispetto ai 3407 dell’ex Napoli). Quanto invece al numero di parate, qui Falcone è stato superato solo da Di Gregorio (127 contro 125). Terzo Montipò.

Un primato, quello di Falcone, che si fonda sulla imprescindibilità che il Lecce ha nei confronti del portiere acquistato dalla Sampdoria e dal valore attuale di circa 5 milioni di euro. Uno spavento, tuttavia, è arrivato a febbraio quando Brancolini si è fermato per infortunio e si è operato al ginocchio. In quel momento, se anche Falcone non fosse stato disponibile la porta del Lecce sarebbe toccata al terzo portiere, un esordiente. Un pericolo scongiurato dal fatto che il numero 1 giallorosso è sempre stato pronto e ha anche risposto presente nelle numerose occasioni in cui è stato chiamato in causa. Paradossalmente nella gestione D’Aversa, Falcone ha avuto più da fare, mettendosi di più in mostra. Con uno schema più spregiudicato e con un Lecce molto offensivo Falcone è stato protagonista di numerose parate salva-risultato. Mentre con Gotti, con due mediani davanti a una difesa a quattro, il portiere ha dovuto subire meno incursioni degli avversari. La difesa del Lecce ha davvero cambiato assetto e prova ne sono le cinque gare su dieci della gestione dell’allenatore veneto in cui non si è preso gol. Con D’Aversa, in venticinque gare, era successo solo due volte. Questo è sicuramente un segnale di inversione della tendenza avvenuta con il nuovo mister che ha ridisegnato il suo Lecce grazie anche al suo secondo Thomassen, specialista della fase difensiva. Anche qui, le sette volte a porta inviolata vanno a superare il risultato dell’anno scorso, dove furono sei con la gestione Baroni.

Per i giallorossi, al secondo posto di presenze con 37 totalizzate una sorpresa: Piccoli segue Falcone, nonostante una prima fase di stagione in cui non partiva mai titolare. Il fatto che spesso sia stato il sostituto di Krstovic e che con Gotti abbia convissuto con lui fanno del centravanti con la maglia 91 un collezionatore di presenze. Insieme a lui troviamo Gendrey e Baschirotto che, ovviamente, hanno un minutaggio nettamente superiore (oltre 3000 minuti a fronte dei quasi 1400 del centravanti). Dati che servono per le statistiche, sì, ma che fotografano bene la stagione del Lecce. Salentini che in difesa non hanno mai cambiato molto, al netto di squalifiche e infortuni, mentre tra centrocampo e attacco i due allenatori si sono sbizzarriti a trovare le soluzioni migliori.

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