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Lecce, Rebic: «Dimostrerò di essere lo stesso di 3 anni fa»

Se ci fosse solamente una parola per descrivere la conferenza stampa di presentazione di Ante Rebic a Lecce sarebbe sicuramente: motivazioni. Il calciatore ha dimostrato tutta la sua voglia di tornare a essere un calciatore vero, decisivo, forte, insomma quello conosciuto nei primi anni al Milan. La presentazione A prendere la parola è stato il…

Se ci fosse solamente una parola per descrivere la conferenza stampa di presentazione di Ante Rebic a Lecce sarebbe sicuramente: motivazioni. Il calciatore ha dimostrato tutta la sua voglia di tornare a essere un calciatore vero, decisivo, forte, insomma quello conosciuto nei primi anni al Milan.

La presentazione

A prendere la parola è stato il responsabile dell’area tecnica, Pantaleo Corvino: «Quando presentiamo un calciatore i giornalisti sono abituati a scoprire in maniera più approfondita le caratteristiche, visto che arrivano da mondi calcistici meno conosciuti. Oggi siamo di fronte a un ragazzo che ha avuto una carriera importante. È stato vicecampione del mondo con la sua Nazionale, campione d’Italia con il Milan, con 387 partite tra i professionisti. Io lo conosco bene. Scherzosamente, ho annunciato – prosegue – che avrebbe rinunciato a qualche soldo per venire a darci una mano per raggiungere un obiettivo storico. Il Lecce prova a fare la terza salvezza consecutiva, io disputo la settecentesima partita in serie A. Rebic è anche spinto da motivazioni personali, tra cui mettersi in gioco per dimostrare di essere il calciatore che è stato. Qui trova la società giusta, con le sue di motivazioni e un ambiente che lo supporta. Sono sicuro che lascerà il segno per la sua umiltà, serietà e per il fatto di dare tutto, più che per i colpi in campo».

Parola a Rebic

La parola poi è andata al calciatore croato: «Sono molto motivato, voglio far vedere che sono il giocatore di due o tre anni fa. Ho risolto i problemi fisici e voglio aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi». Rebic ha anche fatto luce sulla trattativa: «Un mese fa direttore e mister mi hanno convinto che questa scelta fosse la migliore per me, non ho pensato tanto ai soldi, quanto alla possibilità di giocare con continuità e dare una mano alla squadra». Allo stesso tempo ha voluto rassicurare tutti sul suo stato fisico: «Mi sono allenato sempre con il mio preparatore, mi mancava solo la partita. Sono pronto, mi sento bene, non vedo l’ora di giocare». È interessante capire il tipo di rapporto con avrà con Krstovic. «Con lui e con gli altri giocatori -spiega Rebic – ho trovato subito un’intesa. Da quando sono arrivato mi sono sentito bene e ho visto una squadra compatta, nessuno vuole imporsi: ognuno è al servizio e anche io voglio esserlo» ha aggiunto parlando del suo rapporto con gli altri calciatori.

L’anno del Covid

Rebic a Lecce è stato protagonista di un fatto simbolico qualche anno fa, in periodo Covid con gli stadi vuoti. Dopo un suo gol non ha trovato altri se non un raccattapalle da abbracciare. «Ricordo perfettamente. Ho parlato con il team manager per rintracciarlo, per ora non l’ho incontrato». Uno sguardo alla gara con il Cagliari: «Il mio esordio è stato importante, era fondamentale prendere i tre punti. Ho visto una tifoseria calda, mi sono accorto che la gente vive per il Lecce e ci ha aiutato a vincere la partita». Rebic lancia anche un appello: «Dico che ora il Lecce ha un tifoso in più, sono pronto ad aiutare la squadra a raggiungere l’obiettivo salvezza».

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