Lecce, parla Coulibaly: «Sono arrivato da poco ma mi sento già leader»

Il Lecce è nel pieno di una settimana importante e decisiva per il suo percorso nel campionato di calcio di serie A. I cinque punti raccolti in sei partite possono sembrare un buon bottino, ma l’eccessivo equilibrio e il fatto che tutte le piccole squadre siano andate a punti in questo inizio di campionato rende la situazione molto complessa. Di questo e del prossimo impegno, l’incontro contro l’Udinese di sabato, ha parlato in conferenza stampa il centrocampista maliano Lassana Coulibaly, che venerdì a San Siro ha giocato la sua partita numero 100 in serie A.

Le parole di Coulibaly

Uno sguardo, ovviamente, è stato dato ai due ultimi match giocati, contro Parma e Milan, e le conseguenze di queste due gare. «Sono state partite complicate, pur facendo un’ottima prestazione, ci è mancata la concentrazione. Bisogna correggere questi errori, perché le squadre forti non ti perdonano. È stata questa la difficoltà più grossa» ha esordito il centrocampista. «Il calo di concentrazione è la spiegazione, abbiamo preso due o tre gol in pochi minuti. Contro il Milan, anche l’arbitro ci ha messo del suo. Ma a noi è mancata la concentrazione, dobbiamo lavorare su questo» ha poi aggiunto. Dopo, uno sguardo alla partita contro l’Udinese: «Tutte le partite saranno difficili, non ci saranno match facili. Abbiamo giocato bene col Milan e dobbiamo partire da lì contro l’Udinese. Rimanendo concentrati» ha detto, indicando la via. Coulibaly non è partito titolare all’inizio della stagione. Lo scacchiere prevedeva a centrocampo Ramadani e Pierret, ma il maliano è riuscito a ritagliarsi un posto importante e a duettare, talvolta, proprio con il calciatore della Nazionale albanese. «Con Ramadani ho un buon rapporto. Sappiamo quanto lui sia importante. È una persona che sul terreno di gioco non molla mai, non lascia nulla. È imprescindibile per noi» ha detto parlando del compagno.

Il modulo

Gotti, contro il Milan, per la prima volta ha schierato un centrocampo a 3. «Sono abituato a giocare sia nel centrocampo a 2 sia a 3, quindi nessun problema. Ciò che conta è ciò che mi chiede il mister. Dipende dall’avversario, col Milan abbiamo ritenuto di usare i 3, contro l’Udinese magari torneremo a 2. Ci affideremo alle richieste del mister» ha dichiarato in merito. E poi ha aggiunto parlando di Gotti: «Ciò che ci chiede il mister è di non subire gol, di difenderci bene, al di là dei numeri a centrocampo, e di attaccare, spingendo la squadra in avanti». Riguardo le gerarchie, Coulibaly ha i connotati del trascinatore: «Sono arrivato da poco, ma mi sento leader di questo gruppo. Non va fatta la distinzione tra giovani e vecchi, ma per me è un piacere dare il buon esempio per chi ha meno esperienza» ha dichiarato. Infine uno sguardo a quello che è stato il campionato nel suo complesso. «Ci sono ancora tante partite da giocare, come squadra dobbiamo pensare al nostro obiettivo che è conquistare quanti più punti per la salvezza. Abbiamo affrontato squadre fortissime, vedremo come andranno le prossime».

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