Lecce, non si spengono le polemiche sull’arbitraggio dopo la gara contro la Roma

Il pallone scotta ancora sulla brace delle polemiche istigate da condotte arbitrali. A Roma infatti il signor Prontera da Bologna ha mortificato l’impegno del Lecce, così come aveva fatto, al “Via del Mare”, il collega Pairetto da Nichelino.

Se è vero che perseverare è diabolico, è lecito immaginare Gianluca Rocchi, designatore dei direttori di gara, sbraitante da fantastiche nove teste contro coloro che osano protestare ancora contro i fischietti. E contro chi dubita circa l’opportunità di fare arbitrare a Prontera le partite del Lecce, poiché tal fischietto probabilmente sentirà sempre il peso della sua origine salentina, ergo sarà condizionato dal non dover sembrare di parte. Per non apparire filosalentino dunque l’altra sera Prontera ha espulso il capitano del Lecce, Morten Hjulmand.

Sanzione che su Twitter è stata giudicata ridicola dall’ex giocatore romanista ed ex allenatore del Lecce, Zbigniew Boniek. E l’ex arbitro Luca Marelli, intervistato per una emittente televisiva, ha sostenuto che per punire l’intervento del mediano danese sarebbe bastata l’ ammonizione. Non solo. Marelli nutre perplessità anche sul rigore, massima punizione concessa per un contatto fra il romanista Abraham e Askildsen: «Sembrava nettissimo, ma rivisto più volte è un rigore sul quale si può discutere».

Le polemiche sugli arbitri mai mancano, ma bersagliato dai fischietti è spesso il Lecce. La sintesi di una apparente persecuzione è nella reazione del vicepresidente del Lecce, Alessandro Adamo, su Facebook: «Ora potrebbe anche bastare. Grazie».

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