A Lecce lo avevano atteso tanto il ritorno di Nikola Krstovic, attaccante montenegrino che lo scorso 4 aprile ha compiuto 24 anni. E lui aveva atteso il gol. Con quella fame che solo gli attaccanti hanno. Perché il gol che mancava iniziava a diventare davvero troppo pesante. Contro il Monza, però, l’attaccante si risveglia e trova non solo la gioia della marcatura ma una giocata davvero pregevole, servito splendidamente da Santiago Pierotti, altro elemento che meriterebbe il giusto approfondimento.
Krstovic arriva a Lecce nel mercato estivo, ma non in tempo per fare la preparazione. Tanto che nella prima uscita, quella vittoriosa contro la Lazio, non viene neanche convocato. Ma l’ambiente sente la necessità di un bomber e lo sa aspettare. E lui ripaga tutte queste aspettative alla prima occasione utile. In Fiorentina-Lecce, infatti, dopo quattro minuti dal suo ingresso in gara gira in rete un assist di Banda, facendo partire la rimonta giallorossa. Contro la Salernitana dopo sei minuti dall’inizio della partita realizza il gol del momentaneo uno a zero. E poi ancora contro il Monza, nella gara di andata, a tre minuti dall’inizio della partita, trasforma il rigore del momentaneo uno a zero. Insomma a Lecce si comincia a specializzare nei gol dopo pochissimi secondi. Diventa l’attaccante per eccellenza. I paragoni si sprecano. Chi lo accosta a Lucarelli, chi a Pasculli. La storia parlerà per lui, ma la verità è che si ha l’impressione di trovarsi di fronte a un attaccante dalle grandi doti che può far male in qualsiasi momento e in qualsiasi modo. D’Aversa se lo coccola, ma ben presto arriva il momento di magra. I gol, infatti, iniziano a scarseggiare e anche il rendimento del Lecce, partito a razzo a inizio campionato, cambia. E cambiano anche le priorità. Krstovic non è più titolare inamovibile e il dualismo con Piccoli si risolve, a volte, a vantaggio di quest’ultimo.
L’arrivo di Gotti, però, sembra cambiare le cose. La scelta di giocare con due punte molto vicina gli restituisce sicurezza e un rapporto di intesa con il compagno di reparto. C’è da dire che già nella gara contro il Frosinone, con D’Aversa in panchina, Krstovic dà segnali di risveglio. Gioca una buona gara e calcia il rigore dell’uno a uno che, nonostante sbatta sul palo, si insacca dopo aver incontrato la schiena di Cerofolini. Contro la Salernitana, la prima uscita ufficiale di mister Gotti, arriva ancora un gol a metà. Una zampata in area di rigore, indirizzata in porta, viene deviata decisivamente da Gyomber. Contro il Sassuolo, arriva l’assist per il tre a zero di Piccoli. E finalmente contro il Monza il gran gol che sarebbe potuto valere tre punti e la quasi salvezza anticipata. La partita finisce uno a uno e consegna un punto al Lecce, ma nessun problema: la cosa fondamentale è il ritorno di Krstovic. Un gol da vedere e rivedere. Un gesto atletico perfetto. Il montenegrino prende la mira, aspetta il pallone, calcia di esterno-collo e la traiettoria che ne viene fuori è splendida. Nulla può il bravo Di Gregorio che invano tenta il tuffo alla sua sinistra.