Dietro l’angolo del Lecce sta per scoccare l’ora dei tradimenti? Il timore si fonderebbe sulla disponibilità di Massimo Coda a cambiare maglia. Il capocannoniere degli ultimi due campionati di serie B ha compiuto qualche chiacchierata con la dirigenza del Parma.
Parole, solo parole, sembra. Ma il telefono è squillato. E il direttore dell’area tecnica del club emiliano, Javier Ribalta, si sarebbe dimesso anche perché il suo presidente, lo statunitense Kyle Krause, non avrebbe avallato l’ingaggio di Coda, poiché preferisce giocatori più giovani. L’attaccante vuole restare a Lecce, ma si guarda intorno. Eppure la sua apparizione alla conferenza stampa di presentazione dei nuovi soci del Lecce faceva intendere assodata la permanenza dello stesso in Salento.
Il centravanti non ha potuto misurarsi con la serie A, perché quando mister Donadoni, proprio nel Parma, gliela fece conoscere, lui si infortunò. Correva la stagione 2014-15, il bomber collezionò diciotto presenze e due gol. Poi in massima divisione al Benevento, campionato 2017-18: ventiquattro volte in campo e quattro reti. Il Lecce è l’occasione per rifarsi. Ma la squadra giallorossa necessita di attaccanti esperti della serie A. Magari più giovani del trentatreenne di Cava de’ Tirreni. Il quale dunque rischia di essere relegato in panca durante la prossima stagione. E allora valuta le alternative al Lecce, nonostante il legame con il club salentino e con la tifoseria giallorossa. Platea, questa, che ha confidato nei gol di Coda in serie B e che spera in altre sue reti per la massima divisione. Probabilmente si sentirebbe tradita da un beniamino che dichiara di voler giocare in serie A indossando la maglia dei salentini, ma poi se ne va. Così come indigesto fu l’addio di mister Liverani nel 2020: il tecnico romano pareva confermarsi in giallorosso, ma se ne andò al Parma.