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Lecce, il Benevento è amaro. Gli uomini di Baroni non approfittano degli stop di Pisa e Brescia

Che il Benevento fosse sceso in campo al “Via del Mare” per vincere lo si è intuito già dal calcio d’inizio, battuto proprio dai sanniti: otto giocatori lungo la linea di centrocampo e immediato lancio lungo in avanti. Lo scherzo di carnevale dei campani al Lecce però non è riuscito. E i salentini non hanno superato l’esame contro una concorrente alla promozione in serie A. Pareggio che scontenta soprattutto i padroni di casa, ancora incapaci di segnare la distanza dalle inseguitrici.

La foga dei campani ha messo alle corde il Lecce, che al secondo minuto ha provato a impensierire Paleari con un tiro maldestro di Lucioni sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Pericoloso, subito dopo, il Benevento: dalla sinistra diagonale di Improta, deviato quindi da Calabresi in corner. E all’8’ ha provato Masciangelo a gonfiare, con un colpo di testa, la rete leccese, ma la palla è finita poco oltre i legni difesi da Gabriel. L’estremo difensore brasiliano poi è stato inguaiato da un passaggio di Majer, sul quale Forte non è arrivato per pochi centimetri. Il Benevento ha aggredito, il Lecce non ha saputo creare pericoli a Paleari. Partita maschia. Al 13’ Calabresi colpisce il palo della propria porta, su cross di Insigne; neanche il tempo di tirare un sospiro di sollievo per l’autogol mancato, che su cross di Acampora lo stesso difensore del Lecce devia la sfera alle spalle di Gabriel, all’incrocio dei pali. La doccia fredda. Ma il Lecce ha provato a reagire: Strefezza si è fatto sentire da trenta metri, palla alta. Solo un fuoco di paglia, perché il Benevento ha continuato a impaurire i salentini, privi di filtro davanti alla difesa. Blin, infatti, schierato innanzi alla retroguardia al posto dello squalificato Hjulmand, non è ancora pronto a essere determinante e si è visto. Dunque il Lecce ha corso un serio pericolo anche al 20’ minuto, quando il contropiede portato da Forte ha innescato Insigne, il quale ha mandato la sfera oltre la traversa. E poco dopo, altro rapido capovolgimento di fronte da parte dei sanniti e palla a Forte, il quale, dribblato un difensore, ha calciatola palla a un soffio dal palo. Poi l’incornata di Glik, parata da Gabriel. Se il Benevento ha fatto tremare difesa e pubblico salentini, la squadra di Baroni invece ha pagato un Coda non pervenuto. Al 37’ Ionita ha tentato il diagonale vincente. In gol invece, tre minuti dopo, quello di Gabriel Strefezza. Rete liberatoria. E al 44’ Gargiulo ha provato a raddoppiare dal limite dell’area di rigore, ma la conclusione ha sorvolato la traversa. Più d’una volta è rimasto a terra, infortunato, qualche giocatore del Benevento, ma l’arbitro Pairetto non ha inteso concedere minuti di recupero per il primo tempo. Anzi, mandato le squadre negli spogliatoi interrompendo un contropiede dei pugliesi.
Nella ripresa giallorossi in avanti, ma senza gloria. Strefezza, al 49’ minuto, sferra una botta, ma Paleari si oppone. Pericoli non finiti per il Lecce: il difensore Barba manda di testa la palla vicinissima al palo, favorito da un’amnesia di capitan Lucioni. I salentini rispondono con un cross maligno di Gargiulo, ma Paleari allontana la palla e interviene su Helgason. Poi il tentativo di Gargiulo su cross di Strefezza: il suo colpo di testa indirizza la palla sul fondo del campo. Neanche Listkowski, attaccante in gran forma, riesce a metterla dentro: l’estremo difensore dei campani non concede sconti. E all’88’ il Benevento sfiora nuovamente il colpaccio: angolo di Acampora, conclusione di Glik, la cui traiettoria è però troppo alta. Dunque, non si è visto un buon Lecce ieri, si è salvata solo la reazione, pur poco produttiva, che i ragazzi di Baroni hanno dimostrato nel secondo tempo.
Il Benevento coglie un punto prezioso sul campo della squadra che alla terza giornata di ritorno è ancora capolista, poiché anche Pisa e Brescia si sono fermate al pareggio.

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