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Lecce, gli ultras non lo minacciarono. Lopez e la falsa testimonianza

Se n’era andato da Lecce per paura. Walter Lopez, quand’era terzino della squadra del capoluogo salentino, aveva denunciato due ultras giallorossi per violenza e minacce. Ma lui e la moglie, Stefania Craciun, saranno processati per falsa testimonianza.

Il calciatore aveva raccontato di essere stato aggredito qualche ora dopo la sfida tra Lecce e Foggia, partita del 19 aprile 2015. Nel tardo pomeriggio il calciatore uruguayano sarebbe stato raggiunto dagli ultras Andrea De Mitri, noto come “Smith”, e Alberto Geisson De Giorgi vicino casa sua, alla periferia est del capoluogo salentino, invia Tommaseo, mentre era con moglie e i due figlioletti. Gli aggressori sarebbero stati spalleggiati da un manipolo di altri accesissimi tifosi giallorossi.
Dai due ultras il calciatore sudamericano avrebbe ricevuto l’ordine di diffamare la famiglia dell’allora presidente del Lecce, Savino Tesoro, raccontando che il club giallorosso non avesse pagato gli stipendi agli atleti. Una esortazione scaturita dal clima di contestazione che si respirava intorno alla squadra giallorossa, che deludeva l’aspettativa della promozione in serie B. Esortazione inquietante poiché i due ultras avvisarono che se Lopez non avesse compiuto la diffamazione, lo avrebbero ammazzato. Questo aveva raccontato il calciatore. Il quale si sarebbe recato all’aeroporto di Brindisi per sottrarsi all’eventuale incubo, ma i compagni di squadra lo avrebbero convinto a restare nel capoluogo salentino.
Lopez dunque sporse denuncia per violenza e minacce per costringere a commettere un reato in concorso. A fine campionato il terzino sudamericano si accasò al Sol de America, in Paraguay. Misfatti su cui indagò la Digos. Ma il 25 novembre 2019, il giudice monocratico del tribunale di Lecce, Stefano Sernia, ha assolto De Mitri e De Giorgi perché il fatto non sussiste. Falso dunque che il terzino fosse stato strattonato e messo spalle al muro. Non vero nemmeno l’ordine di infangare la famiglia Tesoro, così come la minaccia di morte.
Il magistrato ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica perché si accertasse l’imputabilità dei coniugi Lopez per falsa testimonianza. E l’avvocato Giuseppe Milli, difensore dei due ultras, ha depositato una denuncia di una cinquantina di pagine contro l’uruguayano e Stefania Craciun. I quali, in aula avevano ripetuto le accuse agli ultras giallorossi. Addebiti che però non hanno convinto il pubblico ministero Massimiliano Carducci, il quale infatti ha chiesto il rinvio a giudizio per la coppia.
E ieri mattina il giudice dell’udienza preliminare, Alcide Maritati, ha deciso che gli accusati Lopez e consorte diventino imputati.

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