Lecce, Corvino traccia il bilancio del mercato: «Abbiamo migliorato la squadra»

Si è tenuta, nella sala stampa del Lecce ‘Sergio Vantaggiato’, la conferenza stampa di chiusura mercato da parte del direttore tecnico Corvino e del direttore sportivo Trinchera. «Siamo solo alla quinta sessione di mercato di serie A e ci siamo dovuti confrontare con squadre che lo fanno da tanto o che hanno già organici da serie A» ha esordito Corvino. «Credeteci, conosco la grande passione del tifo leccese figlia del territorio salentino, è stato un sacrificio grosso perché sentiamo tutta la responsabilità. All’inizio col presidente abbiamo sognato in grande, Sticchi Damiani mi ha chiesto di risanare i conti e di riportare il Lecce in serie A, come merita il milione di tifosi. Sarà un campionato più difficile e quello che abbiamo fatto è nell’ottica della sostenibilità guardando a due sogni: il centro sportivo e la radio.

I dettagli del mercato

Sogno una radio leccese che parli la nostra lingua – ha continuato aggiungendo dei particolari interessanti – nel corso del mercato abbiamo fatto tanto, tra entrate e uscite esattamente 29 operazioni in due mesi. Quasi un’operazione ogni due giorni. Ciò significa un lavoro costante. Abbiamo fatto il mercato sforzandoci di migliorare, consapevoli che gli altri lo avrebbero fatto e obbligati a seguire l’asticella alzata. Il campionato ci darà delle risposte. Abbiamo migliorato una squadra che per due anni si è salvata prima del tempo, mantenendo 8 titolari, aggiungendone 12 di cui 3 possono essere titolari e gli altri alzano il livello delle alternative o possono essere titolari». Corvino ha voluto dire la sua anche sui numerosi acquisti francesi: «Il motivo sta nella crisi che imperversa, non sono stati rinnovati i contratti con i diritti televisivi e allora abbiamo deciso di esplorare tale mercato trovando delle offerte».

I calciatori

Corvino, anche rispondendo alle domande dei giornalisti, è sceso nel dettaglio. «Non ho rimpianti su eventuali acquisti non raggiunti. Quando sono arrivato ho trovato un patrimonio di 1,6 milioni – prosegue il direttore tecnico – oggi la situazione è diversa, possiamo permetterci dei “no”. Guilbert lo abbiamo preso a 0, ma era pronto da subito a sostituire Gendrey venduto a 10 milioni. Con Gotti ci siamo confrontati e gli ho detto che poteva inserirlo dal primo minuto, mentre lui non lo conosceva. Sansone ha avuto problemi fisici e tornerà a disposizione. Gallo è stato attenzionato, e lo sarà ancora, su altri non ci siamo neanche seduti a tavolino. Fruchtl lo abbiamo preso perché dobbiamo ragionare in prospettiva, consapevoli che i nostri calciatori possono avere delle richieste ed essere bravi a intravedere le criticità. In questo senso siamo pronti e abbiamo i degni sostituti capaci di giocarsela con i titolari, facendo i minimi sforzi. Hasa lo abbiamo preso a 0 dopo una trattativa con la Juve, secondo la quale daremo a loro il 30 per cento in caso di rivendita. A Rebic ho fatto leva sulla riconoscenza che mi doveva, presentandogli anche il progetto Lecce. Bonifazi è un colpo voluto con Gotti che lo conosceva e lo aveva fatto arrivare in Nazionale. A conti fatti abbiamo incassato circa 26 milioni lordi per le operazioni compiute, con un monte ingaggi di circa 16 milioni, 1,5 circa più dell’anno scorso».

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