Da una parte un talento cristallino venuto dal Sud America e sbocciato proprio a Lecce, dall’altro uno che nel capoluogo salentino sta provando a esplodere definitivamente. La partita in programma sabato alle 12,30 al “Gewiss Stadium” tra Atalanta e Lecce, nell’antipasto del sabato di Serie A, non metterà in scena soltanto una sfida con punti importanti in palio, ma anche una tra due bomber, la “vecchia conoscenza” Luis Muriel e il bergamasco doc Roberto Piccoli.
Nella trasferta lombarda a guidare i rispettivi reparti offensivi, dal fischio d’inizio o dalla panchina, ci saranno ancora loro, due degli attaccanti più in forma degli ultimi mesi. Esclusa la sconfitta di Bologna, match in cui è entrato dalla panchina, l’attaccante colombiano era andato in rete nelle precedenti due partite, prima beffando il Milan con una meravigliosa magia di tacco in pieno recupero, poi aprendo le marcature nerazzurre nel rotondo successo contro la Salernitana.
Sul versante opposto, esponenziale la crescita di Piccoli, a tal punto da scalzare Krstovic nelle gerarchie nelle ultime partite. Prima la zampata che è valsa il pareggio sul campo dell’Udinese, poi il rigore trasformato con freddezza contro il Bologna e infine la girata sul primo palo che ha stappato la sfida col Frosinone. Nel mezzo, anche l’eurogol cancellato dal Var contro il Milan e la rete realizzata contro il Parma in Coppa Italia.
Al “Gewiss Stadium”, insomma, si sfideranno due degli attaccanti con il piede più caldo della Serie A. E Roberto Piccoli ritroverà i tifosi bergamaschi e il club in cui è cresciuto, segnando un gol tra le varie esperienze in prestito, ma diventando, nel 2019/20, il capocannoniere della Uefa Youth League, il torneo ideato come versione giovanile della Champions League, teatro in cui brillano le stelle dei futuri campioni. Il centravanti è ancora legato all’Atalanta, perché a Lecce, quest’estate, è arrivato in prestito con diritto di riscatto e contro-riscatto. Ma a prescindere dal futuro, Piccoli sta provando a convertire l’enorme potenziale che si era intravisto sin dai tempi della Primavera.
Storia diversa quella di Luis Muriel, ma anche per il colombiano quella di sabato sarà una sfida dal sapore particolarmente speciale. Fu proprio a Lecce, infatti, che, dopo le esperienze in patria con il Deportivo Cali e in Spagna con il Granada (dove era stato girato in prestito dall’Udinese), il talento dell’attaccante di Santo Tomàs inizio a sbocciare. Arrivato sempre in prestito dai friulani (insieme al connazionale Cuadrado), in Salento Muriel sciorinò già i primi lampi di gran classe, quella tecnica sopraffina troppo spesso poi frenata dagli infortuni, anche se i sette gol messi a segno non bastarono a salvare i giallorossi dalla retrocessione. Dalla Puglia spiccò il volo verso Udine, prima di trasferirsi alla Sampdoria, in Spagna al Siviglia, alla Fiorentina e all’Atalanta, oltre a vestire la maglia della Colombia per quarantacinque partite.
Piccoli contro Muriel, insomma, al “Gewiss Stadium”. Una sfida tra bomber, tra il presente e il passato del Lecce.
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