Alla fine di buono resta il punto. Dalla trasferta di Frosinone, quel mattoncino aggiunto in classifica rimane (quasi) l’unica buona notizia di giornata. Perché se è vero che il Lecce ha compiuto un piccolo importante passo, è anche vero che Cagliari e Verona ne hanno mosso uno ancor più grande, accaparrandosi gli scontri diretti, rispettivamente, contro Empoli e Sassuolo. E così, quasi paradossalmente, domenica sera il Lecce è andato a dormire con un punto in più classifica, mantenendo lo stesso Frosinone alle sue spalle, ma con soli due punti di margine sulla zona retrocessione.
Che quella di quest’anno sarebbe stata una stagione lunga e faticosa era chiaro fin dal principio. Ma il Lecce era riuscito ad accumulare un tesoretto di vantaggio, soprattutto nelle prime fasi del campionato. Tesoretto che ha permesso alla formazione di mister D’Aversa di non essere mai coinvolta alle spalle della linea salvezza, nelle ultime tre posizioni della Serie A. Adesso, però, in vista del rush finale, i punti di margine sono soltanto due. Per la corsa alla permanenza in massima serie sta per scatenarsi una vera e propria bagarre. È proprio il Lecce, tredicesimo a quota 25 e con gli stessi punti dell’Empoli, ad aprire la fetta di classifica occupata dalle squadre che lotteranno fino all’ultimo per non retrocedere. Ma subito alle spalle c’è già la prima accoppiata, con Udinese e Frosinone a quota 24, prima di un’altra coppia di squadre, le vincenti del weekend, Cagliari e Verona, a quota 23. Poi il Sassuolo, sconfitto ancora e privo di Berardi, un po’ più staccato, con 20 punti ma con immutate possibilità di salvezza, e il fanalino di coda Salernitana, fermo a 14 punti e a caccia di un’impresa per raggiungere la salvezza.
Cos’altro resta al Lecce della trasferta di Frosinone? Resta sicuramente l’ennesimo scontro diretto di stagione chiuso da imbattuto, perché l’1-1 in rimonta in terra laziale permette di restare avanti negli incroci con i ciociari. Così come resta un pareggio che interrompe a tre la striscia di sconfitte di fila degli uomini di mister D’Aversa. Buona la prestazione complessiva del Lecce, che però ha rischiato di capitolare in più occasioni, prima con la girata precisa di Gelli che si è stampata sulla traversa e poi con Kaio Jorge nel finale, stoppato da un intervento miracoloso di Falcone.
Il rammarico più grande, al di là del grave infortunio che ha chiuso anzitempo la stagione di Mohamed Kaba, è legato all’ennesimo gol subito dalla squadra su palla inattiva. Anche a Frosinone la rete avversaria è arrivata così. Sulla punizione di Zortea e sulla conseguente sponda di Romagnoli in area, il pallone ha ballato a lungo davanti alla porta difesa da Falcone, prima che l’ex Bari Cheddira trovasse il vantaggio, poi ripreso dal calcio di rigore trasformato in rete da Krstovic grazie alla sfortunata deviazione di Cerofolini dopo aver centrato il palo. Un gol che deve caricare il Lecce in vista del rush finale, per riaumentare il margine sulla zona retrocessione.