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L’arbitro non stringe la mano all’assistente donna prima di Lecce-Sassuolo: «È stato strumentalizzato» – VIDEO

L'arbitro Sacchi raggiunge le squadre pronte ad entrare in campo, al Via del Mare, stringe la mano al capitano del Sassuolo, poi si gira dall'altra parte dove c'è l'assistente Francesca Di Monte che gli porge la mano ma Sacchi la evita e la stringe al capitano del Lecce. Le immagini, registrate poco prima dell'ingresso in…

L’arbitro Sacchi raggiunge le squadre pronte ad entrare in campo, al Via del Mare, stringe la mano al capitano del Sassuolo, poi si gira dall’altra parte dove c’è l’assistente Francesca Di Monte che gli porge la mano ma Sacchi la evita e la stringe al capitano del Lecce.

Le immagini, registrate poco prima dell’ingresso in campo delle due squadre, hanno fatto il giro del web e non sono mancate le accuse di sessismo nei confronti del direttore di gara, avallate anche dalla reazione di Di Monte che, come si vede dalle immagini, scuote la testa con un sorriso ironico.

A chiarire quanto accaduto è la stessa Francesca Di Monte, come si legge sul sito dell’Ansa: «Nel pre gara – spiega – l’arbitro saluta i capitani mentre noi abbiamo un nostro momento di saluto in campo prima del fischio d’inizio. Il mio volto appare stupito e imbarazzato – continua – semplicemente perché sono stata colta di sorpresa e mi dispiace che venga strumentalizzato un breve video per toccare temi molto pesanti che invece richiedono una forma di rispetto e delicatezza diverse». Di Monte aggiunge: «Ho letto parole grosse verso un collega che non ha avuto nessuna mancanza di rispetto e verso un gesto istintivo che invece è stato definito sessista».

Per Katia Senesi, componente del Comitato nazionale dell’Aia (l’associazione italiana degli arbitri) e del Referee convention panel dell’Uefa, afferma che «è stato montato un caso dal nulla. Il video spiega tutto bene se si ha la voglia di guardarlo senza secondi fini, il saluto nel tunnel non è stato fatto a nessuno dei due assistenti, come da prassi. Dietro alla figura di un arbitro o di un’assistente c’è una persona che fa sacrifici, ci sono famiglie e figli che ne soffrono. Questa gogna – conclude – rischia di alimentare rancori o rivendicazioni, mentre noi cerchiamo di farci conoscere per quello che siamo e facciamo ogni giorno».

Per l’arbitro Sacchi «è incredibile come sia nato un caso da questo episodio. Nè io e né lei ci saremmo immaginati queste reazioni. Ovviamente, non ho visto che Francesca mi stava dando la mano. Avevo appena salutato il capitano del Sassuolo e mi sono girato per fare altrettanto con quello del Lecce. Con gli assistenti e il quarto uomo ci eravamo già salutati e poi ci siamo stretti la mano dopo il sorteggio, come certificano le immagini. Negare il saluto a un collega, che sia uomo o donna, è un gesto che assolutamente non mi appartiene – prosegue l’arbitro di Macerata – e sono molto dispiaciuto che si insinui il contrario. Sappiamo benissimo che sono tantissime le persone che ci guardano e che siamo sempre sotto esame, ma insinuare che in un contesto del genere mi sarei permesso di fare un gesto così odioso come negare il saluto a una collega, mi offende e lede la mia reputazione di uomo e di arbitro», conclude Sacchi.

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