La strategia dell’emiro: un grande Bari in Europa per favorire il turismo di lusso

Traghettare il Bari nell’élite del calcio italiano ed europeo, rendendolo una vetrina ideale per intercettare nuovi mercati turistici, ai quali dedicare strutture ricettive extra lusso. È il progetto che si cela dietro l’interesse di Malek Humoud Al Sabah per il club biancorosso e che da metà luglio sta appassionando la città del pallone.

Bari come Bodrum

L’investimento nella squadra biancorossa, come già precisato nei giorni scorsi, viaggia su binari paralleli rispetto ai progetti extra calcio da sviluppare. Tuttavia il primo risulta strategico per i secondi. L’idea dell’emiro kuwaitiano, illustrata nel dettaglio al sindaco Vito Leccese nell’ormai noto incontro del 12 luglio a Palazzo di Città, è chiarissima: trasformando il Bari in un top club del panorama europeo si avrebbe l’opportunità di disputare competizioni internazionali, quindi di puntare su calciatori di altissimo livello e di conseguenza di attirare su di sé un’attenzione mediatica straordinaria, che farebbe da catalizzatrice per flussi turistici provenienti da ogni parte del mondo. La visione punta a rendere Bari uno straordinario strumento di promozione turistica, capace di coniugare la sana passione per il calcio con un business che valorizzi il territorio. Al Sabah guarda in particolare ai Paesi del Medio Oriente, con l’obiettivo di avvicinare quel tipo di mercato alla Puglia, anche sfruttando la Kuwait Airways, compagnia di bandiera kuwaitiana controllata dalla famiglia reale. Nel corso degli incontri e delle interlocuzioni con le istituzioni locali si è cercato di porre le basi per investimenti immobiliari in ambito turistico. Il modello di riferimento è quello di Bodrum in Turchia, dove sono stati realizzati resort a 6 stelle dedicati alla clientela musulmana.

L’ipotesi

L’attenzione di Al Sabah riguarda tutto il litorale a Sud di Bari. Sondata anche la possibilità di entrare nel progetto Bari Costasud, senza però trovare aperture da parte delle istituzioni cittadine. La centralità del parco, nell’ambito di un progetto finanziato con fondi del Pnrr, costringerebbe l’amministrazione comunale a ricominciare quasi da zero l’iter burocratico per la realizzazione di un’opera, ormai in fase esecutiva, di grande valore, destinata a cambiare il volto di quell’area. I tempi di ultimazione (2026) e la finalità del progetto rendono impossibile l’ipotesi. Durante i colloqui sono spuntate almeno un altro paio di soluzioni: costruire ex novo un mega resort a Mola di Bari, sulla base della disponibilità manifestata dall’amministrazione comunale (come anticipato ieri), oppure intervenire su strutture già esistenti. Quest’ultima opzione sembra la più praticabile: è infatti già stata avviata una trattativa per la cessione di un’immobile situato nella zona a Sud del capoluogo e a fine mese Al Sabah potrebbe tornare in Puglia proprio per definire l’accordo. Negli eventuali cantieri verrebbero impiegate imprese locali e italiane, con importanti risvolti economici e occupazionali per il territorio.

Intermediari in missione

Sharif Lorenzini, imam di Bari, e Rachid Mgari, imprenditore marocchino di Mola di Bari, sono partiti ieri alla volta del Kuwait, dove relazioneranno l’emiro su tutto il lavoro portato avanti, nel frattempo, in Italia per favorire gli investimenti. Si parla di 15 miliardi di dollari (attraverso 2 o 3 fondi sovrani) che secondo fonti vicine allo sceicco, la famiglia reale del Kuwait metterebbe a disposizione di Al Sabah annualmente per avviare investimenti nel mondo. Il cugino dell’emiro è il presidente della Kuwait Petroleum.

Palla a De Laurentiis

La mancata firma della bozza del patto di riservatezza, dopo l’incontro avvenuto a Milano il 22 luglio, ha suscitato un po’ di irritazione. Tuttavia, dato il fortissimo interesse di Al Sabah verso la totalità del progetto, la porta resta aperta. I prossimi giorni saranno cruciali per sbloccare l’affare e far partire la due diligence. La politica potrebbe giocare un ruolo fondamentale per avvicinare le parti e imprimere l’attesa svolta.

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