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Il podista barlettano Michele Zagaria: «Così ho coronato il mio sogno di correre la maratona di Boston»

Sei Major nelle sue corde, anzi, nelle sue gambe: Michele Zagaria, atleta e podista barlettano, iscritto alla Asd Barletta Sportiva, è entrato di diritto nella classifica mondiale “Abbott World Marathon Majors” che include le sei più grandi e famose maratone del mondo. Da Tokyo a Londra, passando per Berlino, Chicago, New York City e Boston.…

Sei Major nelle sue corde, anzi, nelle sue gambe: Michele Zagaria, atleta e podista barlettano, iscritto alla Asd Barletta Sportiva, è entrato di diritto nella classifica mondiale “Abbott World Marathon Majors” che include le sei più grandi e famose maratone del mondo. Da Tokyo a Londra, passando per Berlino, Chicago, New York City e Boston.

«Mi sento un privilegiato, ho realizzato un sogno» dice Michele Zagaria. L’edizione 2023 se l’è aggiudicata Evans Chebet, 34enne che ha difeso il titolo conquistato nel 2022, con la chiusura dei tempi a 2 ore, 5 minuti e 54 secondi. Michele Zagaria ha concluso la maratona in 3 ore, 13 minuti e 41 secondi: «Avrei potuto superare il mio record personale ma ho rallentato a pochissimi chilometri per via di improvvisi crampi muscolari». Il traguardo però era ad un passo e la maratona è come la vita, ripete Michele, va affrontata con tutte le sue difficoltà. Ha rallentato ma non si è fermato. Se i dolori muscolari non lo avessero infastidito, il tempo registrato a Chicago nel 2022, 3 ore, 12 minuti e 56 secondi, sarebbe stato infranto.

«Questo traguardo è frutto di sacrificio e costanza negli allenamenti» dice Michele che si allena in solitaria e con gli altri maratoneti della società. Un percorso nato per caso che si è concluso con il cuore. Preparare una maratona significa costruire mentalmente e fisicamente un percorso che su strada sarà una sottrazione continua sino al traguardo. Ma le sottrazioni, i sacrifici, iniziano negli allenamenti. «Non è semplice svegliarsi ogni giorno alle 5, correre in allenamento, poi correre al lavoro ed arrivare a sera per poter condividere momenti con la famiglia. Diventa fattibile solo quando hai al fianco tanti angeli custodi che ti aiutano a tenere bene a mente l’impegno preso, devo ringraziare loro per gli ottimi risultati raggiunti» dice Michele.

«La maratona comporta sacrifici di tempo ed economici, partecipare a queste competizioni significa investire denaro, è per questo che il valore dell’impresa vale doppio. Oggi guardo questa medaglia al collo, questa prestigiosa medaglia, e le parole che la gente comune mi rivolge in città sono il motore, la forza per andare avanti nella corsa e nella vita». La prima maratona Michele l’ha disputata nel 2015 a Berlino, «quella in solitaria, oggi a Boston la sesta maratona si è conclusa in quattro. La mia famiglia è stata con me, mia moglie ed i miei figli di 2 e 4 anni hanno sopportato lo stress delle 9 ore di volo e mi sono stati accanto nelle ore di attesa prima della gara» prosegue il maratoneta. E poi una dedica speciale: «Mia moglie mi ha aiutato e motivato fortemente ma un pensiero va al mio angelo custode tra le stelle, mio padre».

Con la pettorina di Barletta Sportiva hanno gareggiato e concluso la maratona anche Maria Tatò, Francesco Spinazzola, Vito Farano e Mariella Dileo.

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