Il nuovo corso del Bari diventa un libro. L’ultimo lavoro dello storico Gianni Antonucci

La ripartenza del calcio a Bari post fallimento culminata con la recente promozione in Serie B diventa un libro: è questo l’oggetto dell’ultimo lavoro bibliografico a cura di Gianni Antonucci, ed edito da Adda, intitolato «Bari e l’era De Laurentiis». Si tratta della 19esima fatica del giornalista e storico del Bari. 12 capitoli per un totale di 136 pagine che rappresentano il sequel del penultimo libro dell’«archivista» biancorosso, «110 Bari, dalle ceneri alla rinascita», che aveva raccontato con drammatica puntualità i giorni più bui della storia calcistica del capoluogo pugliese.

Il libro, in questi giorni in fase di stampa, ripercorre la cronaca degli ultimi quattro anni: l’autore parte dall’assegnazione del nuovo titolo sportivo, consegnato dal sindaco di Bari, Antonio Decaro, ad Aurelio De Laurentiis il 31 luglio 2018, fino ad arrivare al 3 aprile 2022, giorno in cui la squadra biancorossa, battendo il Latina 1-0 al Francioni, ha riconquistato la Serie B. La stessa categoria che era stata persa nell’estate 2018 a causa della mancata ricapitalizzazione della FC Bari 1908, con conseguente revoca dell’affiliazione del titolo sportivo dopo 110 anni di storia. «Bari e l’era De Laurentiis» rappresenta dunque una sorta di chiusura del cerchio, stavolta dal retrogusto sicuramente più dolce per i tifosi.

Il commento dell’autore

«Il mio scopo è amare il Bari sempre attraverso le parole. Ho voluto descrivere i quattro anni in modo affettuoso, passo dopo passo fino alla promozione. Il titolo di questa nuova avventura? L’ho scelto perché quella dei De Laurentiis è un’era che potrebbe anche finire presto», spiega Antonucci facendo un chiaro riferimento al nodo multiproprietà. «Un’era che ha risollevato le sorti della città e della squadra. Eppure – evidenzia – ci sono nostalgici del passato: dobbiamo fare attenzione a non farli crescere», il monito del giornalista che pizzica una parte dell’opinione pubblica spaventata dalle incognite sul futuro: «Le regole devono essere rispettate e se necessario, come sappiamo, la società dovrà essere ceduta per forza, ma solo a chi di competenza. Fatta questa premessa, lamentarsi che il Bari sia nelle mani dei De Laurentiis significa non capire nulla di come si sia evoluto il calcio. Non sono sprovveduti e, soprattutto, sono persone per bene, qualità rara oggi nel mondo del pallone».

L’episodio spiacevole

Il libro quindi passa in rassegna la storia delle due promozioni ottenute nel quadriennio 2018-2022, ma anche la stagione profondamente negativa ’20-’21, terminata con l’eliminazione beffa al primo turno nazionale dei playoff per mano del Feralpisalò. Proprio quel campionato di C, fallimentare dal punto di vista tecnico, viene citato per uno spiacevole episodio: lo striscione intimidatorio «Se non ci credete questa fine farete», accompagnato da una testa di maiale mozzata, apparso all’esterno dello stadio San Nicola dopo la sconfitta di Torre del Greco. Un gesto finito anche all’attenzione della Procura di Bari.

Uscita e presentazione

Ad arricchire il libro ben 325 foto realizzate da Sergio Scagliola, che ha firmato la copertina, Domenico Bari e Tess Lapedota. L’uscita è prevista entro una decina di giorni, con possibile presentazione nella sala consiliare di Palazzo di Città, alla presenza del sindaco di Bari, Antonio Decaro, ritenuto tra i protagonisti della «nuova era».

Tra presente e futuro

Promosso il duo Polito-Mignani: «Quando si vince sono tutti bravi. Spero che il loro successo non sia un episodio, ma che il tempo e gli anni confermino il buon lavoro fatto». Lo storico del Bari spolvera un paragone ardito per valutare l’operato del direttore sportivo: «Polito mi piace perché mi ricorda Regalia, il migliore direttore che il club abbia avuto.

Quando parla dice le cose giuste», spiega, riferendosi anche al rivendicare la piena autonomia gestionale nelle sue scelte. In vista del prossimo futuro Antonucci, con la sua solita e proverbiale saggezza, lancia un appello ai tifosi: «Vorrei fare un accorato invito ad utilizzare il buon senso. Da diversi anni siamo viziati dalle vittorie (dalla D alla B, ndr). Ora bisogna adeguarsi ad un campionato dove ci saranno squadre non di poco conto. Un torneo più simile ad una A2 che alla Serie B.

Non bisogna pretendere, perché sarà difficile. E la storia dimostra che solo due allenatori sono stati capaci di portare il Bari in Serie A al loro primo anno di B, Jason Hajdu e János Vanicsek». Mignani è avvisato.

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