C’era molta curiosità intorno all’ambiente per capire con quale modulo avrebbe messo in campo i giocatori del Lecce il nuovo tecnico Luca Gotti. Del resto, nella conferenza stampa di presentazione, lui stesso aveva dichiarato che non avrebbe potuto stravolgere tatticamente la squadra, benché il 3-5-2 lo avesse accompagnato per molto tempo, e che avrebbe puntellato le cose positive viste dai salentini fino all’esonero di D’Aversa. D’Aversa che, nel corso della stagione, dapprima si era dimostrato pronto a cambiare modulo in corsa, salvo, nelle ultime giornate, restare ancorato a quel 4-3-3 da lui preferito.
Luca Gotti, sabato pomeriggio contro la Salernitana, ha messo in campo i suoi con un iniziale 4-2-3-1 con Ramadani e Blin a fare da scudo a centrocampo e Piccoli esterno in appoggio a Krstovic. Dunque, la scelta è ricaduta sulla convivenza, almeno iniziale, delle due punte di ruolo presenti nella rosa del Lecce, rappresentando una nota di novità rispetto al passato.
Si è visto un cambio di modulo tutto sommato soft, considerando che i tre trequartisti, in fase di non possesso, avevano la facoltà di scendere sulla linea dei centrocampisti, in modo da difendere con tre o più centrali. Piccoli, a detta di Gotti, si è mosso bene nella fase in cui la Salernitana ha offeso. Ed è successo abbastanza, se si pensa che a fine partita il possesso palla dei padroni di casa segnava un dato superiore al 70 per cento.
Il 4-2-3-1 di partenza non è stato, però, mantenuto per tutti i novanta minuti, visto che il Lecce è andato subito in vantaggio (al 17’ con autore di Gyomber) ed ha dovuto, dunque, resistere agli assalti, ancora maggiori degli uomini allenati dall’ex Liverani. Nella pausa tra primo e secondo tempo, Gotti ha mandato in campo Dorgu, in un inedito ruolo di esterno sinistro offensivo. Il danese, infatti, non ha preso il posto, come nel più frequente dei casi, di Gallo, bensì del francese Oudin. Con l’arretramento di Almqvist sulla linea dei centrocampisti si è passati ad un 4-4-2 a tutti gli effetti. Gallo è stato poi sostituito da Sansone, con l’arretramento del danese nella sua reale posizione. Con la sostituzione di Krstovic per Gonzalez, il Lecce si è schierato con una specie di 4-5-1 per rinforzare il centrocampo, grazie al sacrificio degli esterni e contenere gli attacchi della Salernitana che nel finale erano rappresentati soprattutto da tanti palloni messi in area dalle fasce.
Il Lecce tornerà in campo il giorno di Pasquetta, contro la Roma e l’attenzione tattica per il modulo sarà quanto mai importante, visto lo splendido momento dei capitolini, rigenerati dalla cura Daniele De Rossi e in corsa verso il quarto posto. Sarà una partita dura e difficile per il Lecce di Gotti che deve rispondere presente per continuare il cammino, ben iniziato, in questo mini-torneo fatto di dieci partite. Del resto, la pausa per gli impegni delle Nazionali arriva in un momento giusto, come affermato anche dal tecnico leccese nel dopo partita, perché garantirà quindici giorni consecutivi per poter lavorare, conoscersi e mettere a punto le novità introdotte.