Il “Città degli Ulivi” langue. Il Bitonto gioca “in casa” a Bisceglie

Si infiammano le polemiche politiche sulla vicenda stadio “Città degli ulivi” a Bitonto e accade all’immediata vigilia della sfida che i neroverdi giocheranno contro il Barletta domani pomeriggio, ma non nel proprio impianto sportivo, ma a Bisceglie. E il contendere parte proprio da qui.

A riaccendere la miccia sono i nove consiglieri di opposizione, che con una nota indirizzata al sindaco Francesco Paolo Ricci chiedono immediatamente la gara d’appalto per il restyling e la deroga al pubblico. Va chiarito, infatti, che per una questione di agibilità, l’impianto da anni è costretto a una capienza molto limitata a cui però la precedente amministrazione comunale aveva ovviato con continue deleghe. Che, il nuovo inquilino di Palazzo Gentile, per una questione di sicurezza e legalità non può dare. Tanto più dopo un report, puntuale e dettagliato, arrivato dall’Ufficio urbanistica. «È una vergogna – attacca la minoranza – che il Bitonto Calcio dovrà giocare una partita in casa in un’altra provincia, in un’altra città, in un’altra struttura, perché il nostro stadio per anni, è stato completamente abbandonato, nonostante le continue diffide del Dipartimento interregionale. Chiediamo non le solite promesse da marinaio, ma di bandire immediatamente la gara d’appalto e concedere subito la deroga per l’accesso dei tifosi al “Città degli Ulivi” oltre l’attuale risicato limite dei 200 posti. La città deve sapere con chiarezza i tempi dettagliati della realizzazione dei lavori».

Da Palazzo Gentile mettono i puntini sulle i: «Tutti devono sapere – è la voce di Ricci – che sulla questione della capienza dello stadio comunale è mia intenzione rispettare, senza esitazione alcuna, le regole dettate dalla legge. Derogare a tale prescrizione esporrebbe a un ingiustificato rischio per la sicurezza e l’incolumità tutta la città. Questa è una situazione di sofferenza da affrontare con la consapevolezza che è necessaria e transitoria, dal momento che contiamo di avviare la gara in tempi rapidi e far partire i lavori di adeguamento dell’impianto».

Di tempi brevissimi parla anche l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Santoruvo. «All’avviso di manifestazione d’interesse per i lavori allo stadio, ad aprile, hanno risposto circa 100 imprese. Non è stato possibile subito dopo bandire la gara d’appalto anche per la necessità di aggiornare i prezzi di materiali e lavorazioni sulla base del nuovo prezzario delle opere pubbliche deliberato dalla Giunta regionale solo a fine luglio e così l’aggiornamento del quadro economico (più 75mila euro, ndr) è stato depositato dal progettista solo pochi giorni fa. Adesso è necessario approvare nel prossimo Consiglio comunale la variazione del Piano triennale delle opere pubbliche e poi la gara d’appalto potrà essere bandita».

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