Il Bari “stregato” da Lovisa: il ds 28enne della Juve Stabia in pole per sostituire Polito

Continua il “casting” della Filmauro per assegnare la “parte” di direttore sportivo del Bari. Il ruolo interpretato da Ciro Polito, “attore protagonista” degli ultimi tre anni, con un bilancio in chiaroscuro, potrebbe liberarsi da un momento all’altro. Così lo stato maggiore della casa di produzione cinematografica da giorni è lavoro per non farsi trovare impreparato laddove, come appare sempre più probabile, dovesse maturare la decisione, certamente sofferta, di separarsi dal 45enne napoletano.

Il nome in pole

Ieri ha preso quota, un po’ a sorpresa, la candidatura di Matteo Lovisa, giovanissimo direttore sportivo della Juve Stabia. Il 28enne friulano, che vede in Cristiano Giuntoli un modello di riferimento, viene reputato tra i profili dirigenziali più promettenti e capaci del panorama calcistico italiano: a dispetto della sua “fresca” carta di identità vanta già due promozioni in Serie B. Sotto la sua direzione tecnica sono infatti maturate le vittorie del Pordenone, nel 2019, e appunto della squadra stabiese al termine dell’ultimo campionato del girone C di Serie C.

Un successo, quello delle “Vespe”, che ha spiazzato tutti, soprattutto le corazzate del girone meridionale: la Juve Stabia, con un monte ingaggi di circa un milione e mezzo, è riuscita ad imporsi su società ben più spendaccione, su tutte Benevento (9,7 milioni), Avellino (9,1) e Catania (7,5). “Giovani bravi di proprietà nell’ambito di un progetto sostenibile” è il principio che ha ispirato l’azione di Lovisa, affidando al tecnico Pagliuca (già avuto al Pordenone) uomini di fiducia dell’allenatore e ragazzi scelti direttamente da lui.

Nelle ultime ore Aurelio De Laurentiis avrebbe già discusso con il presidente Lagella, in virtù di ottimi rapporti, i termini per liberare il giovane ds, legato al club di Castellammare di Stabia per altre due stagioni. L’eventuale arrivo di Lovisa aprirebbe la strada ad una vera rivoluzione dell’area tecnica del Bari: nonostante un curriculum professionale molto interessante ed un carattere all’insegna del carisma e della grande consapevolezza dei propri mezzi, è difficile che il club biancorosso esponga un dirigente così giovane alle enormi pressioni della piazza, con il rischio di bruciare un profilo di enorme prospettiva. Per questo è possibile che il 28enne di San Daniele del Friuli venga “guidato” da una figura con maggiore esperienza. Restano al momento più defilati per la poltrona di ds Guido Angelozzi (Frosinone) e Paolo Bravo (Sudtirol).

Il futuro del presidente

Dopo il rompete le righe, anche il presidente Luigi De Laurentiis si è preso qualche giorno per staccare la spina, seguendo suo papà Aurelio all’estero per una breve vacanza, scattata dopo il 75esimo compleanno del patron del Napoli (24 giugno). Testa e cuore di padre e figlio restano però rivolti verso il capoluogo campano e quello pugliese. Se da un lato Aurelio è alle prese con l’onerosa definizione dell’affare Conte, Luigi, dall’altro, ha questioni forse ancora più delicate da affrontare e risolvere a partire dalla definizione dell’area tecnica.

Per il resto da giorni si rincorrono voci su un possibile passo indietro di Luigi De Laurentiis. Indiscrezioni, che per il momento, non hanno trovato riscontri. Tuttavia è un dato di fatto che l’amministratore unico del club biancorosso abbia subito, e non poco, il contraccolpo delle aspre contestazioni messe in atto dalla tifoseria. La scorta assegnata per tutelare l’incolumità fisica del presidente della società pugliese è solo il culmine di una stagione che sotto l’aspetto ambientale e sportivo ha messo a dura prova il 45enne imprenditore romano.

Nonostante il peso e lo stress accumulati negli ultimi mesi, gli abbracci intensi con tutti i calciatori al termine dello spareggio salvezza contro la Ternana sono la testimonianza di un uomo sì provato, ma anche legatissimo al suo progetto. Per il momento non si colgono segnali di un presidente orientato a mollare, ma invece di un uomo immerso nella pianificazione della nuova stagione. Piuttosto la strada da percorrere, come già anticipato nei giorni scorsi, potrebbe essere quella di implementare l’organigramma societario, attraverso l’inserimento di una nuova figura manageriale, capace di vivere quotidianamente il territorio e alleggerire oneri e pressioni di cui finora si è fatto carico l’amministratore unico del Bari.

Infine c’è un aspetto che riguarda l’orgoglio e la motivazione di Luigi De Laurentiis: lasciare la sua creatura avendo con la promozione in Serie A. Un obiettivo che affinché si possa raggiungere, alla luce del tribolatissimo recente passato, avrà bisogno di un deciso e netto cambio di passo, da ogni punto di vista.

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