Un gol ogni trentacinque minuti, per un totale di cinque marcature nelle prime due gare: l’avvio di stagione di Walid Cheddira è da stropicciarsi gli occhi. Gongolano il Bari e soprattutto il direttore sportivo Ciro Polito che si godono il 24enne italo-marocchino, riscattato dal Parma per soli 150mila euro a fronte dei 750mila richiesti dal club emiliano.
Dopo la doppietta rifilata al Padova nel preliminare di Coppa Italia, il numero undici si è superato sul palcoscenico del Bentegodi realizzando la sua prima tripletta in carriera alle spese del Verona, nella gara dei 32esimi della competizione nazionale vinta 4-1 dai pugliesi. Gol che hanno suggellato una prestazione maiuscola dell’attaccante: sua l’incursione in area scaligera nell’azione che ha propiziato il momentaneo pareggio di Folorunsho; da manuale del calcio il jolly del sorpasso, dopo aver letteralmente scherzato in area con una finta l’esperto centrale veronese Gunter. Quindi un rigore trasformato nella ripresa; infine il 4-1 con cui si è chiusa la contesa, maturato al termine di un’azione in area piccola che ha messo in luce le doti di grande opportunismo e prestanza fisica del giocatore.
Vista l’assenza di Antenucci per tutta la gara Cheddira ha letteralmente fatto reparto da solo, trasformandosi nel finalizzatore ideale della squadra allenata da mister Mignani. Un «carrarmato» nelle accelerazioni mortifere in area, un cecchino spietato davanti alla porta. Doti da sempre nelle corde del classe ’98, ma spesso rimaste inespresse. Prova ne è lo score dello scorso campionato dove l’attaccante ex Mantova ha messo a referto solo sette reti in ben 39 presenze complessive.
«Dico sempre ai miei figli che nella vita c’è sempre un giorno di gloria», la battuta di Mignani post-Verona per commentare la prestazione sopra le righe di Cheddira, che ha lavorato duramente sin dal ritiro di Roccaraso proprio per rendere brillante un diamante ancora troppo «grezzo». Il tecnico, che ha sempre avuto un debole per il 24enne marchigiano, definito un «giocatore di qualità», ha rimarcato la voglia dell’attaccante di superare i suoi limiti, anche tecnici, che spesso hanno rappresentato un freno alla crescita in campo: «Quello che mi piace di lui è la parte caratteriale, ha fame, ha voglia di migliorarsi, crede nel lavoro, ascolta, cerca di mettersi a disposizione della squadra».
Sin dalla fine del scorso torneo il ds Polito non ha avuto alcun dubbio nel puntare sul ragazzo di Loreto anche in Serie B, portando avanti per settimane la trattativa con il Parma. La partita alla fine si è chiusa con un’altra vittoria del direttore sportivo capace di chiudere a suo favore un tira e molla a tratti estenuante sul prezzo del cartellino, beneficiando di uno «sconto» di circa 600mila euro, anche grazie alla clausola che concede al club emiliano il 50% della eventuale futura rivendita del giocatore.
In attesa che il mercato porti in dote l’agognato centravanti il Bari scopre l’oro in casa. Mignani si affida alla cabala e confida che anche a Parma, dove venerdì sera i pugliesi faranno il loro esordio in Serie B, il suo gioiellino possa brillare: «Speriamo che insieme a suoi compagni si tenga un po’ di gol anche per il campionato, perché abbiamo bisogno di fare punti.»