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Il Bari mette le ali. Il nuovo modulo dà una mano a mister Giampaolo

Fare di necessità, virtù. Stavolta l’ennesimo “cambio di stagione” potrebbe rappresentare una preziosa “risorsa” per il Bari, nell’ottica della strategia da mettere in campo nello scontro diretto per la salvezza contro il Cosenza. Nel match in terra calabra, sabato alle 16,15, l’attacco biancorosso dovrà fare i conti con le sicure assenze di Puscas e Diaw:…

Fare di necessità, virtù. Stavolta l’ennesimo “cambio di stagione” potrebbe rappresentare una preziosa “risorsa” per il Bari, nell’ottica della strategia da mettere in campo nello scontro diretto per la salvezza contro il Cosenza. Nel match in terra calabra, sabato alle 16,15, l’attacco biancorosso dovrà fare i conti con le sicure assenze di Puscas e Diaw: il primo operato alla mano sinistra fratturata (si tenterà il recupero per Bari-Parma); il secondo alle prese con gli effetti di un’altra ricaduta dei suoi cronici dolori alla schiena. Mister Giampaolo avrà a disposizione soltanto Nasti, ex della gara, per il ruolo di centravanti.

Il Bari mette le frecce
A dare una mano all’ex tecnico della Primavera sarà proprio il nuovo assetto (4-2-3-1), già visto all’opera nell’ultima sfida contro il Pisa, che consentirà di puntare soprattutto sull’arma degli esterni offensivi. Paradossalmente, nonostante la mini emergenza, tre dei quattro uomini che comporranno l’attacco, quasi certamente, verranno confermati. Si tratta di Sibilli, nei panni del suo ruolo preferito di trequartista, e delle ali, Kallon e Morachioli. Aramu e Achik le possibili alternative per il gioco in ampiezza.

L’ex Renate a caccia del gol
Sono 21 le presenze in campionato per Morachioli. Ancora a secco la casella delle marcature. Il momento, dettato ancora una volta dalla contingenza, sta contribuendo a dare fiducia e minutaggio al classe 2000: il 23enne ligure ha giocato titolare 5 delle ultime 8 partite. Una continuità, invocata a furor di popolo, che l’ex Spezia aveva trovato solo nelle prime gare di campionato, per gli stessi motivi. Si tratta del periodo compreso tra la 2a e la 5a giornata, quando Morachioli era stato schierato nell’undici di partenza a causa dei gravi infortuni che avevano colpito Menez e Diaw. Medesimi problemi quindi, ma modulo diverso, dato che sette mesi fa sulla panchina del Bari c’era ancora Mignani, “padre putativo” del 4-3-1-2.

Achik in rampa di lancio
Anche l’ex Audace Cerignola, pur partendo dalla panchina, può ritagliarsi un ruolo da protagonista negli ultimi quattro appuntamenti del campionato. Il 23enne marocchino ha rivisto il campo nelle gare con Como e Pisa, dopo tre panchine consecutive. Nel match contro i toscani è subentrato nella ripresa, al 75’, al posto di Kallon, raccogliendo dall’attaccante della Sierra Leone il testimone di ala destra.

Il jolly Aramu
Dopo il suo reintegro in lista, conseguente alla rescissione per infortunio di Menez, il 28enne piemontese lavora a pieno regime. L’ex Genoa contro i nerazzurri, sabato scorso, è subentrando al posto di Morachioli, a venti minuti dalla fine del match. È stata la quarta presenza consecutiva per il trequartista. In vista del match contro il Cosenza, Aramu potrebbe permettere, in linea teorica, anche un’altra soluzione a Giampaolo: lo spostamento a sinistra o addirittura come punta centrale di Sibilli. Una carta utile, da valutare magari nell’ottica dei 90 minuti, con l’obiettivo di festeggiare il primo gol con la maglia biancorossa.

Il ritorno di Akpa-Chukwu
Il 18enne belga, salvo sorprese, verrà rispolverato nella lista dei convocati a 5 mesi dall’ultima volta. Scelta inevitabile per effetto delle assenze di Puscas e Diaw. Sarà la decima chiamata per l’attaccante, che, curiosamente, in vista del ritorno in prima squadra “riabbraccerà” in panchina il suo ex tecnico della Primavera. La stagione di Chukwu è una storia all’insegna del paradosso: due presenze nelle prime 14 partite del campionato, favorite dalla carenza di attaccanti centrali, un gol preziosissimo nella gara di andata contro il Pisa (decisivo per l’1-1 finale), per poi sparire dai radar, anche a causa dei tre ribaltoni della guida tecnica.

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