Il Bari è in vendita? I rumors si rincorrono ma Grimaldi smentisce

Luigi De Laurentiis pronto a rompere il silenzio. Alle 12 il presidente della Ssc Bari ha convocato la stampa in un noto albergo cittadino per il consueto scambio degli auguri di Natale. Un appuntamento informale, ma che date le circostanze si trasformerà inevitabilmente in un momento di confronto sulle principali questioni che riguardano l’attualità del club biancorosso. Niente telecamere e microfoni accesi, hanno precisato fonti della società pugliese. Ma al di là della forma, che per la verità lascia perplessi vista la fame di notizie della piazza in un momento di aspre contestazioni, la voglia di rispondere del numero uno del Bari e di non sottrarsi a chiarimenti su numerosi temi viene confermata.

Capitolo multiproprietà

È la madre di tutte le questioni, mai digerita dalla tifoseria, che a seconda dell’andamento sul piano sportivo della squadra, alimenta veleni e contestazioni. Da Luigi De Laurentiis si attendono dunque chiarimenti su programmi e investimenti, sia in ottica presente, visto l’orizzonte vicinissimo del calciomercato, sia spostando lo sguardo più avanti. È importante capire quanto la famiglia De Laurentiis creda ancora con forza nel progetto Bari e quali siano le strategie per riportare la squadra in Serie A dopo il dramma sportivo vissuto nella finale playoff persa l’11 giugno.

Il Bari è in vendita?

Altro tema caldo. Nelle ultime settimane si sono susseguite voci incontrollate su presunte trattative per la cessione del club, tutte prive di riscontri che ne confermassero la veridicità. Ha del clamoroso quanto accaduto nella giornata di domenica, dove le chat dei tifosi sono state subissate di messaggi relativi al presunto interesse verso la società pugliese di Grimaldi Group, colosso del settore logistico e dei trasporti, con sede a Napoli. Si tratta del più grande gruppo armatoriale italiano e del primo operatore al mondo per il trasporto marittimo di auto e carico rotabile, nonché leader europeo nella Autostrade del Mare, con un fatturato di svariati miliardi di euro. Numeri da capogiro: 18mila dipendenti, una flotta di 130 navi, con collegamenti in 150 porti in 50 paesi del mondo, compresa la Puglia. Informazioni che hanno mandato in visibilio i gruppi dei tifosi, all’idea che una potenza industriale di simili dimensioni potesse mettere le mani sul Bari. Un pensiero che per il momento però è destinato a restare solo un sogno. Fonti dirette del gruppo Grimaldi, mostrando sorpresa rispetto alla diffusione della “notizia”, hanno smentito un interesse verso il calcio e verso la Ssc Bari, spiegando di essere concentrati solo sui numerosi progetti che rappresentano il core business della società fondata a Napoli. Le stesse fonti hanno anche definito “speculazioni” le notizie circolate sulle chat dei tifosi, in riferimento a contratti preliminari firmati o due diligence completate (analisi contabile sullo stato patrimoniale di una società in vendita). Anche per porre un freno a situazioni semplicemente grottesche e che rischiano di alimentare false aspettative, è importante che Luigi De Laurentiis sgombri il campo da equivoci e ambiguità sul piano societario.

Altre questioni ancora sospese

Ad oggi non è ancora dato sapere quanto abbiano fruttato per la casse del Bari le cessioni di Caprile e Cheddira al Napoli. Uno dei principali motivi di frizione della piazza nei confronti della proprietà, dal momento che nell’ultima conferenza stampa (13 luglio 2023) Luigi De Laurentiis aveva spiegato che le plusvalenze derivanti dai due trasferimenti sarebbero state reinvestite sul calciomercato estivo e sul budget dell’intera stagione. C’è poi il tema che riguarda i rapporti con Casillo, main sponsor della Ssc Bari. Un legame che secondo qualcuno si sarebbe raffreddato da tempo, per questioni legate ad un possibile coinvolgimento della multinazionale coratina nella compagine societaria laddove il Bari avesse centrato la promozione in serie A. Secondo voci di corridoio a fine anno Casillo non rinnoverà la partnership con il club biancorosso.

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