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Il Bari da trasferta con un rendimento da retrocessione diretta

La Pasquetta a Modena ripropone in casa Bari il tema del tabù trasferta. La necessità di invertire immediatamente la rotta per non rischiare di lasciarsi risucchiare nel baratro della classifica si scontra con il rendimento esterno dei biancorossi, che finora è da retrocessione diretta. Il ruolino esternoLa formazione pugliese è penultima per punti raccolti lontano…

La Pasquetta a Modena ripropone in casa Bari il tema del tabù trasferta. La necessità di invertire immediatamente la rotta per non rischiare di lasciarsi risucchiare nel baratro della classifica si scontra con il rendimento esterno dei biancorossi, che finora è da retrocessione diretta.

Il ruolino esterno
La formazione pugliese è penultima per punti raccolti lontano dal San Nicola: 12 in 15 partite. Peggio ha fatto soltanto il Lecco, fanalino di coda anche della classifica generale. La storia recente racconta di quattro sconfitte consecutive, contro Venezia, Catanzaro, Sudtirol e Palermo. L’ultima volta che il Bari è andato a punti risale al 21 gennaio, quando la squadra allora allenata da Marino nel match contro l’Ascoli, allo stadio Del Duca, fu vittima dell’ennesimo blackout stagionale. Dopo un primo tempo a tratti spettacolare e foriero del doppio vantaggio firmato dalle reti di Sibilli ed Edjouma, i biancorossi subirono un inspiegabile tracollo nella ripresa, facendosi rimontare e rischiando più volte la rete del sorpasso. Sono soltanto 3 i punti conquistati nelle ultime 9 gare esterne, considerando anche i pareggi con Sampdoria e Feralpisalò. Per trovare l’ultima vittoria bisogna riavvolgere il nastro del campionato fino al 29 ottobre, quando il Bari fece visita al Brescia, battendolo in rimonta: 2-1 il finale, con il successo regalato da un colpo di testa vincente di Vicari, dopo il gol del momentaneo pareggio realizzato da Diaw. Fu la prima vittoria dell’era Marino, dopo l’esordio la settimana prima proprio contro il Modena al San Nicola, terminato in parità (1-1).

Crisi per due
La partita del Braglia metterà di fronte due delle peggiori squadre della serie B in rapporto al rendimento in campionato nell’ultimo periodo. Se da un lato il Bari si presenterà all’appuntamento con la dote di un punto messo a referto nelle ultime 5 gare, dall’altro gli emiliani risponderanno con soli due punti in più rispetto ai pugliesi conquistati nello stesso numero di partite. I Canarini, come i Galletti, hanno necessità di invertire un trend pessimo, coinciso con 6 pareggi e due sconfitte nelle ultime 8 uscite. La squadra di Bianco non vince in casa da due mesi: l’ultimo sorriso è datato 27 gennaio, quando riuscì a sorpresa a fermare il Parma, mettendo le mani sul derby emiliano. Da allora, tra le cosiddette mura amiche, il Modena ha ottenuto solo 2 punti, frutto dei pareggi con Spezia e Cosenza, rispettivamente nelle gare valide per la 26a e la 24a giornata di campionato. Amarissima la storia recente, caratterizzata da due sconfitte consecutive, incassate contro Feralpisalò e Cremonese.

Il Bari e il tabù del gol
Le statistiche che segnano il rendimento esterno sono ancora più impietose di quelle generali. Con soli 13 gol segnati in 15 partite quello del Bari è il terzultimo attacco della B. Peggio dei pugliesi solo Cosenza (10) e Cittadella (11). Negli ultimi 5 appuntamenti fuori casa i biancorossi hanno realizzato solo 3 gol, subendone 11. La strada per tornare a fare risultato non può quindi che passare dall’obbligo impellente di ritrovare la via della rete, garantendo al contempo però maggiore solidità ed equilibrio in fase difensiva. Fattori sui quali mister Iachini ha cercato di lavorare alacremente durante gli ultimi 10 giorni di lavoro, insistendo sul 3-5-2.

Il tandem offensivo
Salvo sorprese il tecnico marchigiano riproporrà la coppia Puscas-Morachioli, già schierata nell’ultima partita casalinga con la Sampdoria. Da valutare il posizionamento di Aramu, fresco di reintegro in rosa per effetto dell’addio di Menez, costretto alla rescissione del contratto per i suoi guai al ginocchio destro. L’attaccante piemontese in rapporto all’attuale sistema di gioco si candida principalmente per il ruolo di seconda punta.

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