Il derby di Puglia, a oltre 29 anni di distanza dall’ultima volta, torna allo stadio Iacovone, teatro alle 17:30 del match tra Taranto e Bari, gara valida per la 37esima giornata del girone C di Serie C, penultimo appuntamento del campionato. Per i biancorossi sarà l’ultima trasferta del torneo. Tradizione e storia di una gara «classica» del calcio pugliese, forse la più sentita in assoluto tra i derby, fanno a cazzotti con una realtà ormai ben lontana dai ricordi «romantici» e sbiaditi del passato. Vecchi fotogrammi che raccontano di una rivalità vera e molto forte, che partendo dal campo sfociava anche nei settori della vita economica, sociale e persino politica della Puglia delle due città.
L’attualità rende a dir la verità molto meno onore ad un incrocio sportivo che dal punto di vista degli obiettivi ha davvero poco da raccontare. Bari e Taranto, divisi da ben 35 punti in classifica, hanno guadagnato in anticipo i propri target. La squadra di Mignani ha centrato la promozione in B già da due settimane, mentre quella di Laterza ha staccato il pass salvezza domenica scorsa, nonostante la sconfitta con il Messina. Proprio per questo non resta che cercare le motivazioni altrove, magari evocando quello spirito del derby di Puglia, messo nel cassetto per tre decenni.
Il Bari punta a sfatare un tabù davvero molto doloroso per la tifoseria biancorossa: in 22 partite disputate allo Iacovone tra il 1951 e il 1993 la casella delle vittorie è ancora a 0. 11 i pareggi ottenuti lontano da casa, altrettante le sconfitte. La storia annovera per la verità due successi, entrambi però in Coppa Italia, nell’agosto dell’’83 e a gennaio dell’anno successivo.
L’ultimo confronto in terra ionica risale al 21 febbraio del ’93, campionato di Serie B. Gara terminata a reti bianche. Torneo senza infamia e senza lode, archiviato in una zona di limbo. Era il Bari che annoverava in attacco Protti, alla sua prima stagione in maglia biancorossa, e Tovalieri. Campionato che servì da prova generale per la promozione in A conquistata l’anno dopo.
Diverso invece il film della gara di andata, risolto senza particolari patemi dagli uomini di Mignani con un 3-1 finale nel segno di Pucino, Botta e Antenucci. Di Giovinco il gol della bandiera tarantino.
I biancorossi si presentano con tre assenze: niente Taranto per Pucino, operato tre giorni fa al ginocchio sinistro, Scavone per un fastidio muscolare, e Terranova, fermato dal giudice sportivo per somma di ammonizioni. 22 i convocati del tecnico genovese che, come fatto domenica scorsa nella gara contro l’Avellino, potrebbe varare qualche novità nell’11 di partenza per consentire a chi ha trovato meno spazio in campionato di guadagnare la giusta vetrina. Indirizzo confermato anche nella consueta conferenza prepartita. Difficile però immaginare uno stravolgimento dell’assetto generale della squadra che, per stessa ammissione di Mignani, punta alla vittoria nell’ottica del traguardo degli 80 punti. Target più motivazionale che sostanziale. Novità potrebbero riguardare il centrocampo dove D’Errico, vista anche l’assenza di Scavone che gli aveva sfilato la maglia di titolare una settimana fa, dovrebbe partire dal primo minuto. Citro, Galano e Mallamo si contendono un posto dietro le punte. In attacco ballottaggio Simeri-Cheddira, con Paponi sullo sfondo delle sorprese. Complicato rinunciare ad Antenucci che proverà ad aumentare il suo bottino di gol, per ora fermo a 17, con l’obiettivo, non semplice, di raggiungere quota 20 marcature.
Arbitro dell’incontro il signor Andrea Calzavara della sezione di Varese. Nessun precedente con il Bari. Verso il tutto esaurito allo stadio Iacovone, dove saranno assenti per divieto di trasferta i tifosi del Bari.