I playout contro la Ternana, il doppio ex Pino Taglialatela: «Bari, credici! Il tifo è da Serie A»

È stato il numero uno per eccellenza, mai convocato in Nazionale anche se con Arrigo Sacchi nella spedizione azzurra del 2002 in Corea del Sud, Pino Taglialatela è stato ad un passo da farne parte, salvo una decisione last-minute, l’ex Ct fece un’altra scelta.

Il suo palmares è ricchissimo: 1 scudetto (nel 1986/87), lo stesso anno vinse la Coppa Italia e poi nel 1990 vinse una Supercoppa italiana, nel 2000/2001 la Coppa Italia con la Fiorentina di Batistuta e Rui Costa e l’anno seguente a Siena ha vinto il campionato cadetto.

Ma il suo vero e proprio exploit che lo ha lanciato nel calcio che conta è avvenuto a Bari, nella stagione 1992/1993, nonostante due tecnici avvicendatisi quel gruppo era davvero forte ed in squadra aveva in attacco da Sandro Tovalieri, Igor Protti, Joao Paulo ma anche giocatori del calibro di Jarni, capitan Giovanni Loseto e tanti altri campioni citati da lui stesso, nel corso dell’intervista telefonica: «Quel Bari, lo porto nel cuore. Non mi dimenticherò mai dal compianto Vincenzo Matarrese, uno dei presidenti a cui sono rimasto più legato e ad oggi da presidente dell’Ischia che ho portato in D, grazie anche ad un capitano amato del Bari, Ciccio Brienza, oggi mio dirigente, mi ispiro. Don Vincenzo, voleva bene a tutti i giocatori e mi aveva fatto un pre-contratto che riscattarmi dal Napoli, poi all’improvviso da Ferlaino, arrivò il contrordine e fu strappato tutto. ma chissà come sarebbe andata se fossi rimasto anche l’anno dopo in quel Bari di grandi giocatori e uomini. Da Angelo Terracenere, Nuccio Barone, Gianni Loseto il capitano, Ivan Rizzardi, Parente, Progna, dovrei nominarli tutti. Un Bari che mi è rimasto nel cuore. Tovalieri? Gli voglio un gran bene, quando ero al Napoli con Fabio Cannavaro studiavamo il modo per fermarlo. Giocarci assieme è stato un onore».

Se seguirà la partita e chi vede favorito, essendo seppur per breve tempo un ex della Ternana: «Io e il “Cobra” Tovalieri siamo stati per meno di un mese alla Ternana che andava incontro al fallimento e passammo al Bari assieme. Sono orgoglioso di aver ‘affibbiato’ io il soprannome del Cobra a Sandro perché quando ci recavamo agli allenamenti sparavo le cassette di Donatella Rettone e gli dicevo sei tu il Cobra della canzone, imprendibile. Al Bari che porto nel cuore dico di non mollare e giocare per la sua grande gente passionale, di un’altra categoria, persino la B le va stretta. Ciccio Brienza, mio dirigente che ci ha trascinati in serie D e avrei voluto vederlo in campo anche quest’anno, ha sofferto tantissimo e faremo il tifo assieme».

Ultima chiosa sul suo giocatore preferito: «Diego Armando Maradona, tutta la vita lo stesso che una volta fu fermato da Giovanni Loseto e compagni. Ma il rigore più bello parato ad un altro campione immenso, con cui ho avuto il piacere di giocare e vincere, Batistuta. In un Napoli-Fiorentina gliela feci e quando andai in viola, spesso mi rinfacciava quella parata». Pino detto ”Batman” per la sua fama da pararigori e acrobazie tra i pali ha concluso così: «Mi auguro di rivedere il Bari in A e tornare a vederlo al San Nicola col mio amico barese Peppe».

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