Gallipoli, contro la disparità di genere arriva il calciobalilla umano: «Così combattiamo gli stereotipi»

“Diamo un calcio agli stereotipi di genere”, è l’insolito invito della Commissione gallipolina per le Pari Opportunità, a partecipare a un torneo gratuito di calciobalilla umano, per superare, appunto, gli stereotipi di genere ancora diffusi nel mondo del calcio.

L’evento sportivo a squadre, che già gode del patrocinio della città ospitante e della Commissione provinciale per le pari opportunità, si terrà mercoledì 6 settembre, con inizio dalle ore 20,00, in piazza “Falcone-Borsellino. Possono parteciparvi tutti, come detto, senza alcun onere, a partire dai 18 anni in su.

Il gioco si svolgerà a gironi, tra otto squadre partecipanti; formate rispettivamente da sei giocatori, e cioè, il portiere, due difensori e tre attaccanti, oltre a due riserve. E già non mancano le prime adesioni, tra cui, secondo fonti ben informate, la stessa commissione che organizza l’evento.

Le iscrizioni dovranno pervenire entro il prossimo 4 settembre per squadre già composte, con precedenza per le prime iscritte. Modulo di adesione e regolamento sono consultabili nella homepage del Comune.

«Lo sport promuove la salute fisica e mentale, favorisce l’istruzione, la comunicazione, la capacità di negoziazione e di leadership, oltre a stimolare l’interazione sociale, fondamentale per giovani e anziani, donne e uomini.- esordisce così la presidente Cpo Stefania D’Amato a nome delle colleghe. Sebbene sia ancora registrabile, a livello nazionale e sovranazionale, un gender gap nella pratica sportiva e negli organi decisionali delle istituzioni sportive, a causa di alcune vetuste concezioni sociali di “femminilità” e “mascolinità“, la partecipazione delle donne allo sport sta gradualmente e positivamente aumentando. È, dunque, nella cornice di un evento estivo e volutamente leggero e giocoso, per ampliare il registro, che si è voluto organizzare questo torneo di calciobalilla, al fine di promuovere, in modo divertente e trasversale a più fasce d’età, i valori del sano agonismo e delle pari opportunità», conclude.

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