«Non andremo a Verona in gita» aveva dichiarato Michele Mignani alla vigilia dei trentaduesimi di finale di Coppa Italia in casa dell’Hellas. Forse, però, neanche il tecnico del Bari avrebbe immaginato un successo così netto dei suoi sul campo di una squadra di Serie A. E invece nella tana dei butei, che pure erano passati in vantaggio con Lasagna, i galletti hanno offerto una prova sopra le righe, trascinati da uno straripante Cheddira che ha letteralmente trascinato la squadra ai sedicesimi.
Costretto a rinunciare in extremis a Vicari, infortunatosi alla caviglia durante la rifinitura, l’allenatore biancorosso ha schierato Terranova accanto a Di Cesare, mentre in mezzo al campo ha puntato sulla freschezza di Benedetti e Folorunsho accanto a Maita nel ruolo di play. Novità anche in attacco, dove al posto di Antenucci l’allenatore dei galletti ha preferito dare meno riferimenti schierando Cangiano in coppia con Cheddira, con Botta rifinitore. Tra i pali conferma per Caprile dopo la buona prova di Salerno.
Nella morsa di calore del Bentegodi, il Bari – che nelle fasi iniziali dell’incontro aveva subito la maggiore intraprendenza dei padroni di casa – è passato in svantaggio poco dopo il quarto d’ora di gioco, punito da Lasagna, lesto a ribadire in rete un pallone che vagava all’altezza dell’area piccola dopo un miracolo di Caprile sul colpo di testa di Henry.
Una volta colpito, l’undici biancorosso è sembrato scrollarsi di dosso la timidezza del primo spezzone di gara e dopo aver guadagnato metri è riuscito a trovare la via del pari grazie a uno spunto di Cheddira ribadito in rete con grande opportunismo da Folorunsho.
L’italo-marocchino, autore di una doppietta nel match col Padova, è poi salito in cattedra diventando l’autentico mattatore dell’incontro. Sua la rete del vantaggio barese, realizzata dopo un numero su Günter al termine di una bella azione corale, suo il calcio di rigore che nella ripresa ha trasformato il calcio di rigore concesso dal direttore di gara Baroni per una spinta di Hongla su Maita nell’area veronese. Ancora suo, il gol del poker che ha definitivamente chiuso la contesa.
In copertina anche Elia Caprile, veronese di nascita chiamato a difendere i pali biancorossi per la seconda volta in due partite ufficiali dall’inizio della stagione: il ventenne ex Leeds, com’era già avvenuto all’Arechi contro il Padova, è stato protagonista di ripetuti interventi determinanti ai fini del punteggio dimostrando grande reattività e diventando un serio pretendente alla titolarità della porta del Bari, appartenuta a Frattali fino alla scorsa stagione.
Risultato tanto inaspettato quanto ottimo per il Bari, che in attesa degli ultimi rinforzi per completare l’organico, fa il pieno di fiducia in vista del delicato debutto in Serie B sul campo del Parma il 12 agosto.